Ultimi: prova della fede - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Ultimi: prova della fede

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Lc 10,21: "Grazie perchè hai nascosto queste cose hai sapienti e le hai rivelate ai piccoli".
Signore Gesù. Voglio fissare la tua immagine crocifissa, il tuo volto sfigurato, il tuo capo incoronato di spine: Tu hai pagato letteralmente sulla tua pelle le tue scelte.
Tu hai pagato sulla tua pelle il rifiuto ad allinearti con i Maestri della legge e con i tutori dell'ordine: Tu ti sei mosso liberamente, amando tutti ma abbracciando con coraggiosa e spudorata preferenza quelli che non erano abbracciati da nessuno!
Dona anche a me la luce bastevole per leggere in trasparenza nel disprezzo e nella persecuzione in classe, sul lavoro nella compagnia, il segnale che la mia predilezione per gli Ultimi ha fatto centro nel cuore di quanti vivono per vincere e per quietare.
Ma Signore Gesù: come credere che l'Amore non debba essere amato? Come credere che la croce possa essere stata per Te, ed oggi per noi, la risposta all'Amore? Come credere che carriera, sport, sesso, denaro, salute possano risultare più affascinanti dell'Amore?
E se sulla vetta dell'Amore brillasse per me addirittura la stella della gioia, allora più acuti diventeranno gli strali con cui il mondo potrebbe trafiggermi: un mondo fatto di benessere e piacere non sopporta lo schiaffo della felicità!
Preparami a sentirmi respinto proprio il giorno in qui avrò deciso di "farmi tutto a tutti": il mondo dell'arrivismo, del look, del vincere, non sopporta l'Amore, come la notte fugge davanti alla luce del sole!
Perfino quelli che predicano solidarietà e giustizia potranno sentirmi estraneo e lontano quando io volessi spingermi più avanti, sulle vie dell'Amore personale, testimoniando in me la fonte di un Amore che varca la soglia misteriosa della morte.
Disponi il mio cuore, Signore, ad accogliere come tua conferma il sospetto che potesse venirmi anche da certa gente di chiesa quando il fascino delle scelte radicali sposta le lancette del mio orologio e gli zeri del mio conto in banca.
Rafforza il mio cuore e illumina i miei passi quando il fascino delle scelte radicali potesse mettere in pericolo il dovere dell'incontro con la mia famiglia, spingendo quanto basta per vincere ogni pigrizia ed ogni paura, ma fermandomi sempre un passo prima dello strappo.
Ma il giorno in cui anche io dovessi sentirmi abbandonato da quelli che sento miei, perchè li sento tuoi, ricordami che anche Tu hai urlato "mio Dio, mio Dio, perchè mi hai abbandonato!".
Quello sarà il giorno, la notte, in cui io capirò chi Tu sei per me!
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