Ebrei: fratelli maggiori
E
Es 3,5: "Il Dio degli Ebrei si è presentato a noi."
Incantami, Signore, e stupiscimi sempre senza fine davanti all'evento stranissimo di un Dio, creatore delle galassie e del cuore di ogni uomo, di ogni donna, che guarda verso il granello di sabbia di questo pianeta spento, la Terra, e sceglie un popolo di pastori nomadi e selvaggi, gli Ebrei.
Stupiscimi, Signore, al pensiero che Gesù, figlio di Dio, non sia arrivato col paracadute dal suo cielo, ma si sia accovacciato per nove mesi nel grembo di una ragazzina ebrea, saggia e santa, ma ignorata e ignorante, in un oscuro paese di una lontana provincia dell'Impero Romano, sotto il dominio di un Imperatore ottuso e ambizioso.
Affascinami dell'avventura di questo piccolo, prezioso, unico popolo, il popolo eletto, che ha saputo intraprendere con Te un rapporto unico di alleanza sponsale, contando più su di Te che sui propri governi e sui propri eserciti.
Innamorami di questo popolo, ancor oggi così diffusamente antipatico, così furbescamente arricchito, così sfrontatamente invasore della terra palestinese dei poveri, per il solo fatto che ha saputo muoversi tra le leggende e le mitologie idolatre del tempo, fino a disegnare il volto puro e luminoso del Dio unico, Javhe! Fammi rileggere la storia di questo popolo come la preistoria della mia famiglia.
Inorridiscimi davanti al ricordo sempre vivo e sanguinante delle millenarie oppressioni e torture dei cosiddetti Cristiani contro il Popolo eletto, incolpato di deicidio e di fatto perseguitato per impossessarsi dei suoi imperi finanziari.
Concedimi di visitare come trepidante e convinto pellegrino quella terra e quei sassi, la Palestina, terra ancor oggi inzuppata dal sangue degli uomini, dove Dio stesso ha sparso il suo sangue!