Indemoniato: autolesionista
I
						Mc 5,1: "Lo scongiurava di non liberarlo".
Grazie,
						Signore Gesù, per quel giorno in cui ho scoperto che il mio più temibile nemico
						ero io nemico a me stesso. Allora ho intravvisto la pace, pur dentro la lotta
						di sempre.
L'indemoniato
						scagliava pietre contro se stesso, e nessuno riusciva a fermarlo per impedirgli
						di fare del male a se stesso: fammi riconoscere con umiltà il dono di chi mi
						scopre la "malattia" che mi tengo nascosta dentro.
Tu Signore ci
						permetti in tanti modi di essere morsicati dalla vita, ma ciascuno di noi ben conosce
						come tanto spesso siano i nostri stessi denti a rodere il nostro proprio cuore!
Liberaci,
						Signore, da quel tarlo davvero diabolico che ci rode dentro quando lasciamo
						spazio in cuore al veleno del giudizio ringhioso sugli altri, quando lasciamo
						spazio alla passione del possesso bramoso di cose, di denaro, di persone,
						quando lasciamo spazio al gusto macabro della violenza esercitata con la
						parola, con il pensiero, con l'atteggiamento.
Liberaci dalla tentazione di lasciare nel
						nostro cuore lo spazio al fascino dell'ambizione che ci schiavizza a
						primeggiare sempre sugli altri; lo spazio all'ingannevole dolcezza della
						pigrizia, e al gusto amaro della rassegnazione!
Tu, Signore, non hai
						aspettato il permesso dello spirito maligno per liberare l'indemoniato.
Dona anche a
						noi fratelli e sorelle capaci di liberarci dagli spiriti maligni che abitano
						nel nostro cuore, anche nel momento in cui noi rifiutiamo di essere guariti.