Gesù: figlio di Dio
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Gv 1,1 :"In principio era la Parola e la Parola era presso Dio e la Parola era Dio"
Noi vogliamo credere che questo "povero Cristo" presentatoci dai Vangeli, custodiva dentro di sè la forse graduale ma certo dirompente consapevolezza della propria identità fra lui creatura, costretta a mangiare, bere, e andare in bagno e dormire con il Creatore dell'atomo, delle galassie e del cuore di ogni uomo! Noi vogliamo restare esterrefatti davanti alla parola del tuo Giovanni che ti dichiara pre-esistente a tutto ciò che è stato fatto, operatore "demiurgo" di tutto ciò che è stato fatto.
Unigenito del Padre: tu, proprio tu, potevi ancora essere pensato paracadutato dall'alto nel grembo di una ragazzina quando il mondo era solo il nostro, e tutto il firmamento erano decorative pennellate di un cielo che Icaro aveva quasi sfiorato.
Ma se Galileo ci spiegò l'immensità dei mondi, come non trasalire al pensiero che proprio il Creatore dell'Universo abbia scelto di posarsi a Natale proprio su questo pulviscolo spento che è la terra? Eppure questo e non altro è la nostra fede.
Vogliamo pensarti nell'infinita e mai annoiata conversazione con il Padre nel vostro amplesso trinitario, e poi vederti capace di carezzare i bambini, capace di accogliere l'adultera, capace: della Croce!
Io ho bisogno di credere che a Natale sei venuto proprio tu vero figlio dell'Altissimo, e condividere la nostra compagnia, oggi qui in terra e domani nel tuo Cielo!
Altrimenti, se tu fossi uno come tanti. Tu avresti anche potuto non esistere!