Dignità: del cristiano - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Dignità: del cristiano

D > Dignità
Rm 8,29: "predestinato ad assomigliare a Dio"
Signore Gesù! Come finire di stupirmi? Come finire di disperarmi davanti ai sorrisi dolci e ingenui che accolgono tranquillissimamente la notizia: "Avete portato il vostro bambino a battezzare: entrando in chiesa era figlio vostro: Uscendo di chiesa sarà figlio di Dio!".
Capisco, Signore, l'approssimazione di questa battuta, ma resta il fatto che proprio nel nostro battesimo tu dichiari in maniera inequivocabile la nostra dignità di figli di Dio!
Quanto mi assillo, Signore, per cercare motivi che possano confortare la mia stima: verifico la mia intelligenza, mi conforto con la mia salute nonostante l'età, mi apprezzo per la saggezza con cui ho saputo operare le scelte della mia vita, mi rassicuro al consolante tepore del mio focolare domestico.... Si, tutto bene, tutto serve. Ma tu poi mi inginocchi allo specchio di me stesso e mi dici: ti trovi davanti al figlio del Creatore dell'Universo!
Voglio superare ogni sconforto, Signore, voglio vincere ogni sconfitta, voglio compensare ogni umano disprezzo, voglio sconfiggere ogni ansia per l'incertezza del mio domani, proprio col ricordo della mia dignità di figlio tuo!
Ma chi è il presidente della Repubblica, chi è il vincente nella politica, chi è la star del momento, chi è il vicino di casa che è riuscito a comperarsi la casetta in campagna, chi sono tutti costoro al confronto della dignità di figli di Dio?
Dal battesimo un frammento di Dio è innestato nella mia vita, una scintilla del suo fuoco arde nel mio cuore, un riflesso della sua eternità mi trasforma in persona immortale! Quante preoccupazioni nella mia vita, ma sono tutte scintille al confronto della montagna di luce che è la mia dignità di figlio di Dio! Mi preoccuperò di tutto, ricordandomi che dell'essenziale non ho da preoccuparmi! Vorrei perfino trasparire in viso, nel portamento, nello sguardo, la dignità che sento mia in virtù dell'Ospite, Dio stesso, che porto in cuore!
Vorrei porgermi sereno, disinvolto, caritatevole, attento, scherzevole, impegnato, sorridente, appassionato, ma vorrei testimoniare che nel sottofondo della mia anima mi sento sempre un pò "da un'altra parte", mi sento un pò sempre in ginocchio davanti alla presenza misteriosa, quasi "troppo bello per essere vero", di Te, Signore, nel Tabernacolo del mio cuore!
Gioisco quando le persone mi incontrano e invece del solito "come va?" si intrattengono un attimo a domandarmi come sto dentro. E' inebriante! Ma gioisco ancora di più quando chi mi incontra può scoprire in fondo a me, la tua presenza, Signore, dentro il cuore del figlio di Dio, e li adorarti.
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