Sacrificio: di sè, come Gesù, per chi amiamo
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Gv 1,29: "Ecco l'agnello di Dio!".
Nessuno vorrebbe essere paragonato ad una pecora. Eppure Tu ci hai chiamato
" mie pecorelle" e ti sei presentato te stesso come "agnello", agnello di Dio.
Tu figlio dell'Onnipotente, avresti potuto presentarti con ben altra
immagine. E noi stessi ti avremmo presentato in altro modo.
Noi ti avremmo
assomigliato al fragore di un tuono, ti avremmo comparato con la perfezione di
un atomo, ti avremmo chiamato Architetto universale, o forse anche, più di
cuore, ti avremmo voluto ricordare come il profumo squisito di un rarissimo
fiore.
Invece Tu ti
sei fatto presentare come una bestia da macello. E non ti sei contentato di
presentarti ma ti sei effettivamente incamminato per tua scelta, proprio al
macello, sulla forca della croce.
Donaci di
intuire quanto dovesse essere proprio così disperata la nostra situazione se
l'albero selvatico dell'umanità a dovuto essere innaffiato di sangue, del
sangue di Dio!
Donaci di
sentirci davvero persi e dannati, quando confrontiamo la nostra fotografia con
il sogno di bellezza che Tu hai sognato di noi!
Salvaci dal
terrificante pericolo di accettare l'attuale condizione umana come naturale,
ineluttabile, o addirittura come soddisfacente!
Voglio
sentirmi salvato dall'alto per un tuo dono insanguinato, scampato dalla sventura
di una vita senza senso vissuta come se ce l'avesse.
Signore Gesù,
donaci il lucido coraggio di augurare alle persone che stimiamo davvero, non
tanto salute, carriera, immagine, successo, quanto piuttosto la tua fine,
quella dell'agnello.
Donaci di
domandare per chi amiamo che brucino se stessi in sacrificio gioioso salute,
tempo e carriera, umile cero che brucia se stesso per la luce e il calore dei
fratelli.
Insegnaci la
coerenza e il coraggio di sperare per chi amiamo davvero proprio il martirio,
per un mondo più bello qui e per una corona più luminosa presso di Te, Agnello
salvatore!