Tempo: da godere in ogni età - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Tempo: da godere in ogni età

T > Tempo
Qo 3,1: "C'è il suo tempo per ogni faccenda".
Grazie, Signore, per questo neonato che stringo tra le mani mentre lo porto al battesimo: Tu mi dici che questo mostricciattolo contiene un'anima immortale, capace di sopravvivere allo spegnersi delle stelle così, quando l'allatto e lo pulisco mi inginocchio davanti a lui!
Grazie, Signore, per questo bambino cresciutello, che vorrebbe continuamente giocare: io adulto schiavo della necessità di lavorare, leggo in lui l'attesa di un mondo in cui non lavoreremo più ma giocheremo e danzeremo tutti insieme senza fine!
Grazie, Signore, per la bellezza fisica di questi corpi giovani, luccicanti, forti e sexy, audaci e "onnipotenti": me ne lascio incantare senza sentirmi costretto ad allontanare il pensiero del loro imminente avvizzirsi, perchè aspetto in cielo in cui tutti i corpi saranno più luminosi dell'"abito lavato in candeggina" come il tuo sul Tabor.
Grazie, Signore, per l'età del lavoro, questo impegnato e pur ridicolo tentativo della creatura di completare l'opera del Creatore: ci vedo l'anticipo e l'affrettarsi di "cieli nuovi e terre nuove" che io inizio dal basso e Tu dall'alto completerai.
Grazie, Signore, per l'età dell'Amore: dovrei non pensare che il fiore sbocciato al mattino la sera dissecca se voglio abbracciare con spensierato entusiasmo, al pensiero dell'umano prossimo sfuggire dalle mie braccia.
Dammi invece, Signore, di abbracciare in consapevole entusiasmo già qui in terra, ricordandomi che poi abbraccerò felice senza fine per sempre in cielo!
Grazie, Signore, per l'età dell'impegno sociale e politico: so che la giustizia qui disegno in un fragile sogno potrà un giorno di là costruirsi davvero nel mondo di una fraternità senza confini.
Grazie, Signore, per l'età della vecchiaia: non passerò gli ultimi giorni a ricordare l'alba dei primi ma ad aspettare operoso e impaziente i giorni senza tramonto!
Grazie, Signore, per "sorella nostra morte corporale" di chi amo, perchè decido che il dolore del distacco trabocchi nella gioia di crederli nella gioia!
Concedimi, Signore, di sperimentare la gioia della comunione con chi amo qui in terra, sentendoci abbracciati dalla comune appassionata speranza del tuo e nostro Cielo!
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