Passione: incendiaria
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Lc 12,49: "Sono venuto a portare il fioco sulla terra, e come vorrei
che già divampasse!".
A quante immagini del tuo volto, Signore,
sono già abituato: dal Bambinello di Betlemme, al taumaturgo guaritore, al
podista sulle acque, al Buon Pastore, al Sacro Cuore vagamente femminile, al
saggio della Montagna, al morente per Amore sulla Croce. Così l'incontro con
questa inconsueta tua immagine di divino piromane!
Grazie,
Signore, perchè in questo mondo di pecore quotidiane che aspettano il fine
settimana, la partita, le ferie, l'auto nuova, o chissà cosa, per la loro
mezz'ora da leoni, tu ci hai invitato a vivere vivi, appassionati sempre,
comuni fuori ma eccezionali dentro, piromani di noi stessi tutta la vita!
Spaventami,
Signore Gesù, prima di affascinarmi! Concedimi di avvertire il pericolo del tuo
fuoco, inceneritore delle mie pigrizie, delle mie viltà, dei miei compromessi!
Grazie per i
Santi, che, in mille diversissimi modi, hanno vissuto la loro vita incendiata e
incendiaria! Grazie per le persone appassionate di te, del Regno, dei Poveri,
della bellezza che non tramonta, della famiglia universale, della famiglia per
chi non ha famiglia, che ho incontrato nella mia vita: il loro incontro mi ha
scottato, insegnandomi cosa farne della vita!
Dònami un
cuore eccezionale nel vivere le circostanze più comuni della mia vita, a
cominciare dallo svegliarmi stupito, dal mangiare consapevole, riconoscente,
esultante, all'incontrare la suocera, il capoufficio, il compagno di banco, il
postino come sempre nuovi, inconsapevoli santuari dell'Altissimo. Conducimi per
mano nella mia giornata di incalzanti novità fino all'addormentarmi trepidante
per il sonno che è ogni volta "prova generale" dell'ultimo sonno!
Donami di
vivere sereno fuori e incendiato dentro. Dònami che chi mi incontra possa
sentirsi bruciato dalla tua presenza misteriosa ma trasparente.
Non
permettere, Signore, che io tolleri per chi amo, una vita onesta qualunque:
custodisci la mia perseveranza nella preghiera implorante per essi una vita
incendiata e incendiaria!
Soprattutto
non permettere che, una volta "posta mano all'aratro" (Lc9,62) io mi
volga indietro, rincorso dall'insinuante rimpianto di quando la mia vita era
mia: bruciami tu i ponti alle spalle davanti al pericolo di ritirata dal fronte
di me stesso!