Sofferenza: Grazie! "La sventura non guarisce chi non l'accoglie"
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Sir 3,27: "La sventura non guarisce chi non l'accoglie".
Croce come
traccia preziosa del peccato:
la Croce è il
sintomo, è la cartina di tornasole, è il vetrino-spia, qualcosa che dentro di
noi e fuori di noi non gira giusto. Quando il motore della nostra
automobile-padrona gratta, qualcosa non funziona, qualcosa non gira come
dovrebbe girare e ciascuno alimenta, per sè e per gli altri, questa febbre del
peccato e del disordine, che poi vomita... come il bambino che mangia troppa
cioccolata. Siamo stati immersi nel peccato, mio e vostro. Cancellato il
peccato, la Croce non ha più senso. Ho sentito che non è un fatto cieco ma
fatto personale?
Croce
soprattutto degli innocenti: E' questa che da più scandalo: la Croce degli
innocenti come persone singole e come collettività. La Croce degli innocenti
diventa la prova di una necessaria quanto misteriosa comunione nel peccato,
prima che della grazia. La comunione dei peccatori prima che quella del Credo:
la comunione dei Santi.
Senza
comunione dei peccatori, senza comunione dei Santi, la Croce dell'innocente è
uno schiaffo alla giustizia di Dio. Anzi, la Croce dell'innocente è la beffa
delle beffe. Ci deve essere qualcosa e ci risponde la fede: c'è una comunione
misteriosa nel bene e nel male: noi siamo tutti gemelli siamesi. Non a due o
tre, ma migliaia di miliardi.
E i nostri vasi sanguigni dell'anima comunicano gli uni con gli altri,
perchè tutti comunichiamo col sangue di Cristo: dal Suo sangue salvati; dal
nostro peccato avveleniti. E il mio peccato entra nella tua carne; la tua
grazia entra nel mio cuore, per così dire, per cui, misteriosamente, anche se
si trema a pensarlo, l'innocente, il bimbo piccolo, prima di nascere, l'adulto,
il vecchio, il popolo oppresso soffre perché anche (chi sa dove, chi sa quando,
cento secoli fa, dall'altra parte del globo), qualcuno rifiuta l'Amore.
La comunione
del peccato prima che la grazia. Lo chiamavano peccato originale. Dice il buon
Pascal che se Dio non ce lo avesse rivelato la ragione l'avrebbe intuito.
In quali
circostanze della mia vita mi sono sentito responsabile della sofferenza
universale? Quando trascinato da una cattiveria che il mio piccolo cuore non sa
generare?