Giustizia: sociale
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Sal. 145, 7: "Rende giustizia agli Oppressi".
Voglio
considerare con simpatia i movimenti liberatori e democratici del mondo di
oggi, conservando sempre attenzione e trepidazione per ogni singola persona,
Mistero della Tua presenza.
Voglio anch'io considerarmi democratico e
amico del popolo, della gente, senza ingabbiarmi nelle strettoie degli
schieramenti e dei partiti: voglio essere con la gente, con la gente comune, e
magari povere, lontano da certi elitarismi borghesi e intellettuali.
Voglio credere nella
democrazia perchè voglio credere che in fondo al cuore della gente, sepolto
sotto gli strati delle umane debolezze, piatture, banalità, qualunquismi,
volgarità, pigrizie, miopie, sciatterie, ecco che sopravvive il sogno dell'Uomo
libero, armonioso, fraterno, interiore, entusiasta, generoso, contemplativo,
che Tu, Signore, hai disegnato nel nostro cuore.
Fammi solidale
con tutte le Donne e gli Uomini che palpitano, soffiono, sognano e lottano per
un Umanesimo integrale, dove la libertà del singolo si congiunge con il
rispetto dell'altro e con il sogno di un mondo fraterno, multietnico,
pluralista, costruito attorno all'Ultimo.
Difficile credere al pane bianco che diventa tuo Corpo. Ma non si vede: si
crede. Ma come credere se mi dicessero che quel pane bianco è diventato blu,
mentre continuo a vederlo bianco? Come credere sulla tua Parola che "rende
giustizia agli Oppressi" quando la forbice tra Oppressi e oppressori si
dilata ogni giorno? Solo chiudendo gli occhi, a maniche rimboccate, spalancando
il cuore alla fede: di qui, o di là, sarà!