Rigore: per amore - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Rigore: per amore

R
Rm 11,22: "Considera la bontà e la severità di Dio".
Insegnami a guardarmi intorno, Signore Gesù: questo mondo in frenetica corsa verso il confort, verso la cosiddetta libertà, verso ogni comodità, sembra accogliere solo chi permette, e rifiutare chi proibisce, quand'anche proibisse la propria autodistruzione.
Mi sento considerato, Signore, in quanto cristiano, come "l'uomo del no": anche i dieci comandamenti sono soprattutto negazioni; ma anche i segnali stradali sono soprattutto divieti, e servono per arrivare vivi a casa!
Insegnami a guardare con affettuosa compassione questi giovani ai quali è permesso tutto quello che gli anziani neppure si sognavano di chiedere ai loro Genitori: il mondo del "presto e subito" diventa un frenetico "usa e getta", anche di se stessi.
Ma tienimi per mano anche nel guardare i Maestri e gli Adulti attorno a questi giovani, che vogliono spacciarsi per giovani essi pure, tutto approvando e tutto concedendo: verranno presto abbandonati; dopo che i giovani si saranno serviti di tutta quella libertà che si vantavano di concedere.
Concedimi il coraggio di assumere atteggiamenti di stretta vicinanza, di vera accoglienza e condivisione con gli uomini e le donne d'oggi, vivendo al di dentro del loro mondo, per offrire loro, dal di dentro di loro stessi, quelle posizioni di rigore che permettono di vivere vivi e di sapere dove vogliamo andare. Insegna ai Genitori anzitutto l'arte di pronunziare meno no possibile, concedendo fino a un passo dal rischio, partecipando alle follie dei figli, per essere poi capaci di pronunziare, accanto e non sopra di loro, alcuni no irreversibili: i figli impareranno a distinguere tra i paracarri e la voragine sottostante.
Ispira a chi riveste autorità di esprimere altresì anche l'autorevolezza di chi non si lascia travolgere dall'imitazione ma riesce a dare per amore sia la carezza che lo schiaffo.
Suggerisci agli Insegnanti, ai Genitori, ai Catechisti, ai Preti, l'arte di indicare la strada senza agitare il fantasma della punizione e lo scettro del potere, mostrando invece se stessi entusiasti e felici della via che stanno indicando.
Guida, Signore, la tua Chiesa, anzitutto sulle vie della compagnia sincera e solidale con gli uomini e le donne del nostro tempo, dentro, nè da fuori, nè da sopra dei loro conflitti e dei loro drammi, per poter poi benevolmente quanto appassionatamente additare la via della Croce, via alla Vita.
Insegnami, Signore, l'arte dell'abbraccio: potrò domandare rigore soltanto a chi avrò prima appassionatamente abbracciato. E sarà credibile soltanto l'abbraccio di chi avrà saputo essere con me, per il mio bene, rigoroso. Come Te!
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