Lamentarsi: con chi?
L
Sal. 88,3: "Tendi l'orecchio al mio lamento".
Voglio ammettere, Signore, il bisogno che sento di "lamentarmi"
con qualcuno. Non son fatto per bastare a me stesso, nelle grandi come nelle piccole difficoltà. Si, è vero!
Voglio anche ammettere che normalmente non esprimo il mio
"lamento" con carità: mi spazientisco, mi deludo, sussurro e condanno.
Se mi guardo intorno scopro tante persone rimaste sole per il penoso vizio
di lamentarsi sempre: sono spesso proprio coloro che vivono difficoltà più lievi.
Ispirami, Signore, la compostezza di chi sa rattristarsi dignitosamente, di
chi sa aspettare a confidarsi, di chi riesce a portare con fierezza le sue frustrazioni nel cuore trafitto.
Ammaestra, Signore, il mio cuore, a contemplare serenamente le mie
sconfitte, le amicizie perse, gli anni galoppanti, gli amori svaniti, i treni irrimediabilmente persi della mia
vita, facendo la pace con le mie ferite. Dammi dignità e riservatezza.
Ricordami i
danni arrecati, il veleno versato, le ferite inflitte, lo scandalo dato e
sofferto per il mio lamento ringhioso o strisciante.
Signore! Ho
bisogno di lamentarmi con qualcuno! Ho bisogno di appoggiare il mio capo
avvilito sulla spalla di qualcuno: ma Tu sei davvero Qualcuno per me!
Io ho bisogno,
Signore, di confidare certi segreti a qualcuno. Grazie per i fratelli e le
sorelle che metti sul sentiero del mio cuore. Non annientano la mia croce, ma
soltanto posarla un momento sulle loro spalle mi solleva.
E allora posso
domandarti che anche e soprattutto poggiando il mio capo sul Tuo cuore io possa
sentire la carezza delle Tue consolazioni. Perchè Tu, Parola, Povero e
Tabernacolo, sei Qualcuno per me.
Non ti vedo e
non ti tocco, ma il solo sapere che Tu ci sei, e mi ascolti, questo è davvero
qualcosa, e tanto, per me!