Sordità: alla voce del mio cuore "Ho parlato ma non avete sentito"
S > Sordità
Is 65,11: "Ho
parlato ma non avete sentito"
Insegnami
Signore; costringimi ad imparare l'arte dell'ascolto di me stesso, della mia coscienza,
dei miei sentimenti, del mio cuore: scamperò dalla sventura di una vita superficiale
qualunque, travolta dai fatti o dalle sventure, illusa di chissà quali vette
raggiunte: appena arrivato ne intravedo altre più alte, sia nel bene della
santità come nel peccato della affermazione di me a tutti i costi.
Vorrei
imparare, Signore, l'ascolto pacato della brezza leggera dei miei sentimenti
come il coraggio di ascoltare, senza tapparmi le orecchie, quando il mio cuore
ruggisce il latrato del rimorso.
Ma vorrei
imparare ad ascoltarmi dentro, almeno il più frequentemente possibile, a somiglianza
di Te che ascolti, leggi, conosci ogni palpito del mio cuore.
Aiutami a
superare lo stadio infantile dell'esame di coscienza sui miei
"peccati" contro la tua Legge. Insegnami invece a non scrutare gesti,
parole, azioni, ma soprattutto i sentimenti che li hanno preceduti,
accompagnati, seguiti.
Perchè Tu
"non guardi il volto ma ascolti il cuore!" Perchè soltanto fra
persone che sono abituate a leggersi nel profondo di sè è possibile un incontro
dal profondo del cuore dell'uno al profondo del cuore dell'altro. Altrimenti il
prezzo della sordità, a sè e all'altro, è la solitudine.
E' così,
Signore, che ho raccolto un foglio trovato a caso, lasciato per terra, dopo un
incontro giovanile, con un alfabeto, dalla A alla Z, proprio sul pericolo di
"fare il sordo a sè stessi". Voglio rileggerlo, meditarlo, davanti a
Te, ripensandomi cosa mi sarei lasciato dire dal mio cuore quando avevo
vent'anni. TENTO DI METTERE A FUOCO.
A) L'esperienza
della solitudine: mi genera pace, ansia, vuoto, sogno, smarrimento, tentativo
di riempire la solitudine con la chiacchiera, la musica, il caos...
B) Quando mi
viene chiesto "come stai?" da una persona che merita una risposta non
banale. Come mi comporto? Mi trovo ordinariamente con una risposta già
pronta... evito di rispondere... evito di rispondermi...
C) Ricordo quando
una persona mi ha ultimamente risposto seriamente alla domanda: "come
stai?". Mi ha meravigliato, messo in imbarazzo, spalancato il mio cuore al
suo... e quando mi sono accorto che non intendeva rispondere alla mia domanda
impegnativa...