Sguardo: miope - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Sguardo: miope

S > Sguardo
Mc 10,46: "Chiamarono il cieco: alzati! Ti cerca!"
Signore Gesù! Spalancami gli occhi quanto basta per accorgermi che erano chiusi, o quasi!
Concedimi, di riconoscermi una vista così corta, cuore così piccino, orizzonte così ristretto, sguardo tanto curioso per le vetrine della vita senza quasi mai battere alla cassaforte blindata dei cuori.
Smascherami lo sguardo tanto afferrato dal fuggevole scintillio delle cose davanti a me, così da impedirmi di fissare lontano le stelle fisse dei valori eterni.
Rivelami tanto corto il mio sguardo, catturato dalle mie rughe allo specchio, così da impedirmi fissare al di là del vetro tanti che bussano alla mia porta blindata.
Manifestami quanto siano vuoti i miei occhi, sempre spalancati fuori, curiosi e avidi, incapaci di chiudersi per scrutare il panorama sempre nuovissimo del mio mondo interiore.
Fà di me, Signore, come di questo cieco di Gerico, un cieco che sa e riconosce di essere cieco, senza far finta di vederci, dietro chissà quali occhiali neri sugli occhi.
Dona anche a me, Signore, quella esperienza di fede che apre i miei occhi per scoprire le tue tracce davanti ai miei passi, per scoprire il tuo progetto di armonia in questo mondo sbriciolato: voglio intravedere visibili le tracce dell'Invisibile!
Spalanca i miei occhi per scoprire la tua immagine in tutti questi mendicanti di senso nelle Gerico delle nostre città!
Signore, fa che io veda! Ma prima ancora: fa ch'io veda di non vedere! E poi: fammi incontrare persone che vedono, persone che "mi" vedono dentro, persone che "ti" vedono, dentro di sè!
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