Amore: in ginocchio - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Amore: in ginocchio

A > Amore
Mt 25,40: "Ogni volta che avete fatto queste cose al più piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a Me." Come vincere, Signore Gesù, la tentazione di chiudere per sempre porte e finestre del mio cuore per non essere travolto dalla marea montante di Disperati che suona assillante al campanello di casa mia? Signore Gesù: salvami da quelli che per volermi bene, vogliono cancellare nel mio cuore tutti gli altri miliardi di uomini che imbarazzano gli spavaldi banchetti della nostra "civiltà" del benessere!
Signore Gesù, come fai a pensare che io debba occuparmi di tutti questi Marocchini che dopodomani si sposeranno le nostre figlie regalandoci nipoti meticci? Hai forse messo il tuo mondo nelle mie mani? Come fai a pensare che dovrei spendere il mio tempo all'ospedale accanto ai cadaveri che vivono dietro un paravento in attesa di lasciare il posto libero al cadavere vivente successivo?
Tu non mi hai chiesto di mettere le braghe al mondo, ma soltanto di riconoscere te anzitutto nel Sofferente, perchè tu abiti nel cuore di ogni uomo, tuo figlio e mio fratello.
Tu mi hai solo chiesto di ricordarmi che quando incontro la vecchina del piano di sopra, o il tossico per strada, o il Capoufficio nevrotico per nascondere la ferita di un dramma familiare, o Chissachì, ebbene, non sto Chissachì, ma sto incontrando Te, il mio Signore, che abiti nel cuore di quel "povero cristo". Insegnami, ad inginocchiarmi innanzitutto davanti al tabernacolo del cuore di Chissachì, e poi a lasciarmi scappare di mano tutto il tempo, il denaro, il cuore che sarò capace di lasciarmi scappare di mano. Non sarà che una goccia nell'oceano ma è quella goccia che dà senso alla mia vita: quella goccia avrà bagnato il cuore di Dio presente nel cuore di quel "povero cristo". Altrimenti quella goccia trattenuta aumenterà ancora la mia sete!
Tu mi ricordi che quel tempo in poltrona e quei soldi non necessari sul conto in banca urleranno contro di me davanti al tribunale dell'Altissimo!

Insegnami, Signore, a non dare "qualcosa", ma me stesso; non dare gli spiccioli della mia vita ma a gettare tutto il capitale del mio cuore in qualche avventura collettiva d'amore gratuito!
Prendimi per mano, conducimi fino a sapermi finalmente decidere a servire nella posizione più giusta: in ginocchio!
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