Sacro Cuore: unificazione cosmica
S > Sacro Cuore
Col 1,15-20: "Per mezzo di Lui saranno riconciliate tutte le cose con Dio".
Voglio mettermi davanti alla tua immagine che prediligo: forse il volto nordico del Sacro Cuore, forse il profilo volante del Cristo che parlò a Francesco, forse, meglio ancora il volto muto e urlante della tua Sindone. Tu sei lì. La tua immagine è lì. La tua figura di uomo è lì.
Poi voglio stasera spalancare le finestre, confidando nello spettacolo del cielo d'estate e immergermi, quasi tuffarmi nell'immensità del cosmo: quale sentimento se non che mi manca il respiro, inabissato in questa immensità di corpi luminosi rotanti, dei quali chissà quanti non esisteranno già più mentre li guardo, perchè la luce che da loro è partita, da tanto è in cammino, che quell'astro ha avuto il tempo di spegnersi!
Concedi, Signore, ai nostri bambini merendofili e videodipendenti, di essere presi per mano da qualcuno che, "tuffandoli" nel cosmo, faccia loro mancare il respiro e sobbalzare più forte nel cuore.
Allora il mio Sacro Cuore è lì, sul davanzale, davanti all'immensità di quello che vedo, parte piccola del più tanto che non vedo. E a questo punto apro proprio questa lettera ai Colossesi, che Paolo ha avuto il coraggio o l'incoscienza di scrivere: "per mezzo di lui tutte le cose sono state create, e in vista di lui!". Chissà se l'Apostolo Paolo si rendeva pienamente conto dell'enormità che stava proclamando? Forse perchè Paolo pensava che la terra fosse piatta e le stelle fiorellini appiccicati sulla sfera rotante di cristallo che racchiudeva la pianura terrestre? Forse che, pensandola così, poteva a lui sembrare meno paradossale che tutto l'Universo, dalla stella oggi più grande, fino al più leggero neutrone, tutto fosse stato creato come sfondo per quel quadro lì, quel "Sacro Cuore" li!
E in Te, Signore del mio Sacro Cuore, primizia dei risorti, tu che nella tua persona di Uomo-Dio hai riconciliato Dio e gli uomini, in Te si sarebbero messe a posto tutte le cose, per accenni adesso, e poi del tutto quando tornerai per la "ricapitolazione" conclusiva.
Allora, se riesco a sopravvivere al sobbalzo di questa sconcertante notizia (l'Universo e la Storia rotanti attorno a un tale che mangiava a tavola e andava a dormire come me!!!), allora riesco a infinitamente consolarmi. La storia di tutto, di tutti e di ciascuno, a questo punto, non solo non è un caso, non solo è un progetto, non solo è un progetto di Dio, ma trova la sua chiave, oggi, domani e sempre, in una figura umana, il Cristo risorto, uomo come me e con me, risorgibile come me e con me. Non dirò allora, con il poeta: "M'illumino d'immenso", ma bensì "vivo d'immenso!".