Giusto: come salvarlo?
G > Giusto
Lc 15,29: "Tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con gli
amici."
Che simpatia questo figlio minore, farabutto spensierato! Che squallore
questo "maggiore", impeccabile come un orologio.
Salvami dal pericolo mortale di sentirmi come lui a mio agio nei panni
lucidi e pesanti del giusto.
Salvami da quell'antipatia irresistibile di chi pensa di essere qualcuno
davanti a tutti e, peggio ancora, qualcuno davanti a Te!
Salvami dalle mani di quelli che hanno sempre ragione!
Fammi scoprire che forse io non avrei neppure avuto il coraggio di
diventare uno sciagurato come il figliol prodigo!
Io ho fatto la fatica di essere onesto, ho fatto la fatica di non cedere
alla proposta della segretaria, del capoufficio, della
bustarella.
Io ho fatto la fatica di essere fedele alla Messa mentre gli altri
dormivano! Io che mi sono torchiato il portafoglio a spremere le
gocce per il Terzo mondo dei Missionari.
Io mi sono tagliato la lingua per non fare
maldicenze come la mia vicina.... Io non ho mai avuto il coraggio di entrare in
un locale a luci rosse.... Io mi sono imposto di visitare regolarmente le tombe
dei miei defunti....
Ma tu mi inviti a non lamentarmi di averti amato.
Tu ripeti anche a me: "Figlio tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è
tuo!"
Insegnami a preferire la bontà alla bramosia!
Insegnami a non far pesare di aver amato. A non sbandierare che ho rinunciato
al piacere per inseguire la gioia!
Dònami, o Signore, di faticare esultante fin d'oggi nella gioia di seguire la tua Parola, verso il tuo sogno di me, il sogno
più bello tra i sogni sognabili!
Dònami di desiderarmi nei panni del salvato, cioè del peccatore pentito!