Sofferenza: educante!
S > Sofferenza
Gb 33,19-28: "L'uomo
è educato dal dolore".
Ti ringrazio
Signore, per l'incontro di quelle persone luminose che, pur accerchiate e
oppresse dalle difficoltà di salute, di famiglia, di lavoro, sanno attingere al
loro cuore forza necessaria per fermarsi a raccogliere i fiorellini che
spuntano sul loro Calvario.
Ti ringrazio
per quelle persone che proprio nel crogiuolo della sofferenza, anziché
lasciarsi marcire, sanno maturare il gusto di farsi attenti alle finezze di
rapporti, al fascino dei colori, all'incanto della musica, alla gioia delle
attenzioni da parte degli altri.
Ti ringrazio
per quelle persone che proprio dall'esperienza della propria Croce hanno
imparato a farsi attenti alla Croce degli altri.
Ti ringrazio per quelle persone che non hanno aspettato il sole dell'alba
per aprire il proprio volto al sorriso, ma già durante la notte hanno saputo
sorridere al buio, ricordandosi che il sole, un giorno, sarebbe spuntato!
Ti ringrazio,
Signore, per quelle persone che, pur distanti dalla pratica religiosa, sentono
in cuore, proprio nel vicolo cieco di una sofferenza senza scampo, una passione
bella e forte per la vita, capaci di gioire per le gioie che ormai saranno solo
degli altri e non più nostre.
Ti ringrazio,
Signore, per lo spettacolo allucinante dei bambini, dei ragazzi sofferenti:
questi occhi grandi spalancati sulla notte del dolore per scorgervi le troppo
piccole stelle ancora visibili, mi spalanchino i miei occhi per accorgermi del
sole che mi sta davanti!
Ti ringrazio,
Signore, per tutte le persone che hanno saputo lasciarsi fermare dal dolore,
fermare per pensare, per capire, per cogliere, per accorgersi, per approfondire
e per godere, come nella fretta del buon vento non avevano mai saputo fare.
Insegnaci,
Signore, a ringraziarti per tutti i tuoi doni, ma a scoprire anche nelle più
gravi avversità non solo lo schiaffo del destino ma anche la carezza del tuo
incomprensibile amore.
Insegnami a
non ribellarmi al dolore alzando il pugno chiuso verso un cielo vuoto, nella
disperazione e nella bestemmia, ma ad inginocchiarmi invece umilmente davanti
ad una Croce che spero ardentemente di scoprire un giorno, di qua o di là,
inaspettatamente luminosa.