Peccato: offesa a me prima che a Dio
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Ef 4,20: "Non comportatevi comechi non conosce Dio".
E dopo l'agnello eccoci
subito col discorso sul peccato. E ci fai di nuovo la figura del fuori del
mondo, caro Signore, a parlare di peccato, proprio oggi che il peccato sembra non
esistere più. Se mai scorrettezze,
o forse disonestà.... ma cosa è mai
il peccato? Esiste il peccato? Posso guardarci dentro a questa parola così
antipatica?
Forse che peccato sarà l'infrazione al codice
della strada che tu hai fissato per confermarti Ministro dei Trasporti, anzi
Presidente della Repubblica umana? Certo che ci troviamo davanti un codice ma è
come il libretto delle istruzioni per un veicolo, realizzato dalla casa
costruttrice: lei, o meglio, Lui sa bene come siamo fatti e come dobbiamo
guidarci per "funzionare" bene, per essere felici!
Forse che peccato è uno sgorbio sul grande
mosaico della storia mia e di tutti: avrei potuto generare un pensiero d'amore;
avrei potuto regalare un gesto d'amore; avrei potuto godere nel dipingere il
mio frammento di un mondo d'amore, e invece mi sono ripiegato su di me stesso;
mi sono messo al centro di me e di tutti, e il mosaico è rimasto incompiuto!
Forse che peccato è il tragico errore per cui
scegliamo la presunta scorciatoia del facile, del comodo, del piacere, anzichè
arrampicare sul ripido sentiero dell'armonia personale e del servizio fraterno?
Ricordami spesso, Signore, di come la vetta della gioia sia in cima alla pista
della fatica!
Forse peccato
è l'atteggiamento di fondo per cui, alla fine dei conti, io, io e chi sento
mio, io, sono al centro del mondo e il mondo non diventa altro che la scenografia
del mio atto unico? Si adombra così quella solitudine nella folla che,
prolungandosi, diventerebbe l'Inferno!
Ma forse, Signore, peccato è soprattutto
un'altra cosa. E' soprattutto averti deluso! Io me lo vedo il tuo sguardo
mentre mi fissi trepidante, mentre sogni per me ogni bellezza, mentre semini
nel mio cuore inaudite possibilità di bene, mentre suggerisci al mio orecchio
una vita regalata, generosa, entusiasta, e perciò felice. E invece io vivo una
vita qualunque. Uno che "tira avanti" come tanti, quasi tutti. E i
miei sogni si fermano sulla porta di casa mia. Allora il peccato è la delusione
di Dio. È Dio che piange!