Condivisione: reale
C > Condivisione
Lc 15,31: "tutto ciò
che è mio è tuo."
Fammi gustare, Signore, la gioia di dare al Disperato non solo il mio tempo
e il mio denaro ma soprattutto il mio cuore, la mia casa, l'ospitalità nella mia famiglia.
Insegnami a non guardare il Disperato da dietro i doppi cristalli delle
finestre del mio cuore: voglio lasciarmi toccare, avvolgere, sconvolgere. Voglio condividere!
Voglio rendermi conto di quanto sia più felice di me chi riesce ad essere
più generoso di me.
Fammi attento
alla possibilità di non fermarmi a dare le cose al Disperato, avanzando con
gioia fmo ad entrare io dentro la sua vita e le sue contraddizioni, procedendo
ancora fmo a permettere al Disperato che entri lui nella mia vita, nella vita
della mia famiglia.
Conducimi a
osservare con interesse appassionato le vicende degli Ultimi di questo mondo,
come seguo le vicende sentimentali della mia famiglia, come scruto le nostre
ultime analisi mediche.
Fammi sentire estraneo e nemico di una società che produce i Disperati come
pezzi di scarto indispensabili al benessere dei benestanti, concedendo talvolta
un modesto, temporaneo soccorso a quelli che prima ha ferito.
Accendimi in
cuore la santa invidia per la gioia che leggo negli occhi di costoro che sanno
abbracciare i loro figli di sangue con lo stesso entusiasmo con cui abbracciano
i Derelitti ricevuti in regalo.
Fammi vivere
l'incontro di condivisione personale e affettuoso con i Disperati come
esperienza irrinunziabile e insostituibile per vivere seriamente e serenamente
il Tuo Vangelo.
E se non trovo
il coraggio di scelte evangeliche radicali, fammi inciampare lungo la mia
strada in chi questo coraggio ha saputo raccoglierlo dal Tuo Cuore.