Verità: ma nella carità!
V > Verità
						Gv 8,1-11: "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra".
Signore Dio Altissimo, che fin dal giardino delle origini, riservasti per
						Te l'albero del bene e del male, guariscimi dalla diabolica tentazione di farmi dio, sostituendo i tuo
						giudizio con il mio!
Signore Gesù! Quella donna era colpevole quanto l'uomo che aveva peccato
						con lei, ma era più indifesa nell'essere giudicata: salvami dall'essere debole con i forti e forte con i
						deboli!
In lei vedevano come in uno specchio riflessa la palude tenebrosa del
						proprio cuore. Ma non volevano riconoscersi infangati. Perciò la disprezzavano per distinguersi e per salvarsi.
						Impossibile! Lei invece si è lasciata salvare!
Insegnami, Signore, l'umiltà di lasciarmi perdonare, di lasciarmi salvare:
						sarà tanto più facile sentirmi assomigliare a Te, non nell'impossibile
						giudizio, ma piuttosto nel possibile perdono!
Liberami dalla
						violenza bestiale che abita in me, capace di farmi godere il morso voluttuoso
						del giudizio, del disprezzo e della condanna, capace di farmi gustare il veleno
						dolce e sottile di una pretesa e feroce onnipotenza!
Scoprimi la maschera
						severa della presunta giustizia che nasconde la voglia di una debolezza, di un
						possesso, di un piacere, che io non godo solo perchè non riesco ad afferrarlo.
						E mi vendico condannando. Liberami dal gusto feroce di innalzare me stesso sul
						cadavere della stima del prossimo, soddisfatto delle sue debolezze, per fame
						medaglia al valore di una mia vantata, presuntuosa superiorità!
Insegnami la
						gioia dolce e profonda, inderubabile, di sentirmi piccolo, fragile e cattivo,
						davvero: al punto di lasciarmelo dire serenamente dagli altri. Al punto di
						lasciarmi più serenamente abbracciare infangato dalle tue braccia insanguinate
						d'Amore!
Insegnami la
						gioia di chi vuol vedere soltanto il minuscolo luccicare delle stelle positive
						nella notte grande dei cuori.
Insegnami la
						tenerezza di chi non riesce più a giudicare l'amico che lo tradisce, il padrone
						che lo sfrutta, il vicino di casa che alza il volume a notte fonda, il collega
						assenteista, il capoufficio leccapiedi, il parroco che si passa le serate al
						televisore...
Fa di me uno
						che non riesce più a giudicare nessuno perchè si sente conosciuto sempre, e del
						tutto, ma giudicato mai dal tuo sguardo onnisciente ma innamorato!
								 
 
