Cielo: da dove guardarlo
C > Cielo
At 1,1-11: "uomini
di Galilea perchè state guardando il Cielo?"
Poche persone,
Signore, sembrano vivere in terra con il cuore fin d'oggi palpitante e felice
per il tuo Cielo, che poi è la "cosa" più importante che esista!
Talvolta siamo
portati a guardare il cielo quando la terra sembra sbocciare pochi fiori e
tantissime spine, per noi, per chi amiamo, per chi ha avuto la disgrazia di
nascere dall'altra parte della Terra: ci deve essere un "posto" per
"mettere le cose a posto".
Ma non è forse meglio traguardare il tuo Cielo dai momenti di pienezza che
ne sono l'"assaggio"? Grazie perchè hai messo nel nostro cuore un
bisogno lancinante del Cielo, così che ci sentiamo dentro una voglia matta di
cominciare il Cielo già qui in terra, costruendo il Tuo Regno di giustizia,
Amore e di pace! Liberami dall'ingannare la sete di felicità che Tu mi hai
seminato dentro con la caramella della distrazione, con il cioccolattino del
divertimento, con il wisky del piacere, con lo spumante dell'ambizione, con la
camomilla dell'ozio!
Donami di
cogliere nelle gioie, piccole o enormi, mie o storiche, di questa terra,
l'anticipo incoraggiante e il simbolo illuminante della armonie celesti e
definitive: la gioia del convito, anticipo del banchetto dove Tu ti metterai a
servirci:
lo splendore della vetta, dell'oceano, del fiore e del firmamento, anticipo
di quel mondo in cui Tu "farai nuove tutte le cose";
il guizzo
dell'intelligenza che strappa il segreto alle cose, anticipo del momento in cui
"sarà tolto il velo" sugli enigmi inverosimili della storia mia, dei
popoli, dell'universo;
il gusto
severo della lotta per la giustizia, anticipo di quella bilancia inappellabile
sulla quale finalmente, dopo millenni di sopprusi, Tu "darai a ciascuno
secondo il suo merito";
l'esultanza
dei cuori e dei corpi, giovani o consunti, sani o malati, ridenti o trafitti,
nell'abbraccio di coloro che si amano, anticipo di quell'attimo infinito in
cui, più ancora che lo sposo e la sposa, Tu Altissimo, "sarai tutto in
tutti" nel fremito di un solo, eterno purissimo, abbraccio universale! Il
tempo anticipo dell'eterno! Splendore!
Grazie, Signore, perché l'attesa operosa del Tuo Cielo illumina e
impreziosisce il nostro fango!