Beatitudini: i puri di cuore
B > Beatitudini
Sal. 23, 4: "chi ha
mani innocenti e cuore puro "
Tu certamente,
Signore Gesù, intendevi con "puri di cuore" la persona così libera e
trasparente da lasciarsi attraversare fin d'oggi dal raggio di luce
dell'Altissimo: "vedranno Dio" perchè un poco già lo vedono fin
d'oggi. Purezza in senso ampio e variegato.
Ma permettimi tuttavia, Signore Gesù, di riascoltare questa parola
attraverso la pur impoverente lettura che ne hanno dato questi ultimi secoli
cristiani, legando e relegando la purezza nella sfera e nella prigione della
sessualità. Permettimi questa "chiusura" perchè le moderne, pur
cattoliche, "aperture" hanno fatto volar via la bianca colomba della
purezza corporale.
Grazie, Signore Gesù, perchè ci hai chiesto
tanto di più di quanto ci domanda la legge. Ci hai chiesto la limpidezza del
nostro sguardo, la purezza del nostro cuore.
Signore Gesù, Tu ci
conosci. Tu sai come il Padre ci ha inventato. Tu sai come per tanto tempo
siamo stati ossessionati da una legge oppressiva di questa forza così originale
che abita in noi, la sessualità.
Ma Tu non ti contenti di
misurare il bene e il male con il centimetro dei vestiti, con la correttezza
del gesto corporeo, con la fedeltà alle leggi chimiche e naturali, con
l'aderenza scrupolosa alle normative di un codice.
Tu ci domandi,
soprattutto in questa zona così caratteristica del nostro vivere, il rapporto
tra l'uomo e la donna che Tu stesso hai sognato per noi, ci domandi la fatica
di indirizzare la passione verso la tenerezza, la fatica di guidare la
spontaneità istintiva verso la autenticità profonda, la fatica di leggere
l'altro più nei suoi occhi che nei suoi centimetri o nelle sue rughe, la fatica
di maturare un rapporto dalla profondità del cuore di ogni uomo alla profondità
del cuore di ogni donna.
Tu ci domandi
di rispettare l'altro, l'altra, come un mistero prezioso e nascosto, come un
santuario della Tua presenza, alla cui porta bussare nel rispetto anziché
invadere e rapire.
Signore Gesù, che ci hai
chiamato a vivere in questa società dove l'usa e getta" si vive verso le
lattine di Coca Cola come verso il corpo dell'altra, dell'altro, dònaci la
forza e la gioia di testimoniare con coraggio il primato della tenerezza sulla
violenza, della pazienza sulla fretta,dell'interiore sul l'immagine, del
fascino sulla passione, della gioia sul piacere, della comunione sul possesso.
Dònaci uomini e donne serenamente padroni di sé per serenamente donarsi
all'altro, nell'amicizia e nell'affetto.
Donaci uomini e donne
capaci di abbracciarsi con tale tenerezza da ricordare durante il loro
abbraccio, d'amicizia o di affetto, il Tuo abbraccio che abbraccia il loro
abbraccio, non come intruso, ma come fonte, modello e custode!