L'alfabeto: a chi si indirizza
Pref.
Prefazione del card. Dionigi Tettamanzi - pag.2/4 "a chi si indirizza"
Non si rivolge ai cristiani in pace!
Si rivolge soprattutto ai Lontani, ma forse è meglio dire che vorrebbe parlare al cuore del "lontano" che è in noi.
Dentro ogni credente infatti, insieme al dono della fede, abita quella perplessità che si gusta un pò come il sale nel pane buono di casa.
Quella perplessità che rende seria ed esultante la fede.
Quella perplessità che ci coglie quando, lungi dal cercare nell'esperienza religiosa un tranquillante per le nostre coscienze, ci domandiamo in tutta onestà: "Ma cosa potrebbe dire questo Vangelo alla gente che abita nel mio palazzo, al mio collega d'ufficio?"
Oppure: "Il mondo dice così e così". Invece il Vangelo... allora sarà il caso di vivere il Vangelo come "stile alternativo" di vita, come contestazione perenne, di me stesso anzitutto e poi di questa società "sazia e disperata"!
Parla agli sfidati
Allora il Vangelo, e questa lettura del Vangelo si indirizza alla estrema concretezza di chi sente il Vangelo sfidato dalle provocazioni della società circostante, accoglie con serietà e sportività queste sfide e ne trae la conclusione che soltanto un Cristianesimo radicale evangelico davvero, gioioso ma severo e "controcorrente".
soprattutto agli stupiti!
Proprio chi permette alla sua fede, uscita "al largo" e "allo scoperto", fuori delle tiepide sacrestie, si lascia interpellare dai venti e dalle sfide del mondo di oggi, ecco che, se sopravvive credente, un grande stupore lo coglie per il dono raro, prezioso e affascinante, della fede!
Ecco perchè queste pagine vorrebbero rivolgersi a chi sente spuntare nella terra buona della propria fede il fiore profumato dello stupore, sbocciato oltre le aguzze spine del dubbio.