Tabor: cicatrici di luce!
T
Lc 9,29: "Il suo
volto cambiò d'aspetto".
Signore Gesù!
Anch'io, come questa tua gente, mi sono sentito attratto dalla luce che il tuo
incontro proiettava sui miei passi, ma sùbito ho avuto paura di vedere e capire
troppo.
Ho accolto con
entusiasmo il fascino della mia lettura interiore di fronte alla tua Parola, ma
ecco che Tu mi invitavi a uscire dalle mie pigrizie decidendo momenti per
camminare verso la luce, che io avevo riservato a riposare nell'ombra.
Mi sono
esaltato per un momento palpando nella mia anima il fremito di quando mi porgevo
ai tuoi occhi, ma ho preferito sùbito gettarmi a occhi chiusi e cuore spento
nelle braccia di chi mi abbracciava senza nuove pretese di bellezza.
Mi sono stupito davanti allo spettacolo dell'armonia interiore che i
momenti di preghiera intensa e personale mi regalavano, ma poi mi hai fatto
paura e mi sono rifugiato nel rumore che mi nascondeva a me stesso.
Hai dilatato
il mio cuore nel gesto di una nuova generosità verso il Povero, ma ecco che mi
sono subito afferrato al libretto degli assegni per gustare quel piacere di
possesso più afferrabile della gioia del dono. Mi hai incantato nell'esperienza
dilatante dell'incontro profondo e trasparente con il cuore di chi riusciva a
rimanere in silenzio accanto a me, davanti a Te. Ma la fatica della bellezza mi
ha subito risospinto verso la banalità di una pacca sulla spalla.
Mi hai accolto nell'abbraccio esaltante di una Eucaristia collettiva in
mezzo al tuo Popolo, ma il mio cuore piccino mi ha risucchiato in una preghiera
intimista, comoda, gratificante, individuale, rassicurante. Mi hai profumato
con il fiore della castità, insegnandomi ad accostarmi nel rispetto al cuore
invisibile delle persone che amo, ma mi sono ritrovato d'improvviso ad afferrarne
violento il corpo visibile senza visitarne il santuario interiore.
Mi hai
regalato momenti di illuminazione piegandomi sul fiore della tua Parola, ed
eccomi già piegato e genuflesso dinnanzi all'icona di nostra Signora TV!
Grazie,
Signore Gesù, perchè la tua mano fissa sulle pagine del mio cuore le tracce di luce
che il mio cuore piccino vorrebbe dimenticare preferendo la nebbia di tutti al
tuo sole solitario.