Beatitudini: i misericordiosi, i puri di cuore - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Beatitudini: i misericordiosi, i puri di cuore

B > Beatitudini
 
 
Mt 5,1-12: "beati.... beati.... beati..."
 
Beati i misericordiosi
 
Si rallegri chi trova più gioia nel perdonare che nel vincere il proprio nemico. Si rallegri chi attorniato dai nemici, non ne sa vedere perchè li sente fratelli. Si rallegri chi soffre per il nemico non perchè é suo nemico ma perché l'altro ha dei nemici.
 
Si rallegri chi si lascia umilmente perdonare. Si rallegri chi, spalancati gli occhi sul male, non riesce neppure a socchiuderli sul peccatore, atterrito dal peso che intravvede sulle di lui spalle: la sua coscienza e il divino giudizio.
 
Si rallegri chi si sente talmente perdonato da Dio da non sentire più la fatica di farsi perdonatore. Si rallegri chi si sente ferito dal male che altri fa ad altri, ma si sente ancor più ferito dal male che chi fa il male fa a se stesso!
 
Beati i puri di cuore
 
Felice colui che sente abbracciato il suo corpo da chi gli visita l'anima. Felice chi venera il proprio corpo fragile come santuario dell'eterno: saprà. accarezzarsi sempre con tenerezza. Felice chi si è abituato a incantarsi dell'unica parte indeperibile del corpo del suo prossimo: l'occhio. Vivrà. in un mondo di eterne giovinezze.
 
Felice chi va addomesticando la belva del proprio corpo affamato di possedere di essere posseduto trasformandolo fra quella donna e in quell'uomo assetati di sempre più trasparenti e numerose comunioni, dalla profondità del proprio cuore alla profondità del ,cuore degli altri.
 
Felice chi scolora le simpatie e antipatie "di pelle" passando da rapporti ad occhi spalancati sulla propria ed altrui conoscenza profonda, a rapporti ad occhi chiusi e cuore aperto, in tenerezza profonda. Felice colui il cui corpo stesso, pacificato e invitante sempre, domanda all'altro un abbraccio sempre più profondo: trasformerà rapporti cordiali in rapporti di cuore, rapporti lavorativi in tentativi di fraternità, rapporti sessuali in esperienza di comunione.
 
Felice colui che sogna di vivere i propri abbracci al corpo di chi ama riconoscendosi abbracciati insieme dall'abbraccio di Dio, mittente del dono dell'altro, dell'altra, degli altri, di cui lui, lei, è destinatario.
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