Rinunzia: per la gioia - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

+39.3355871744
bonzaniprospero8@gmail.com
L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
www.personalismo.it
Vai ai contenuti

Rinunzia: per la gioia

R > Rinunzia
Mc 8,35: "Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà".
Grazie, Signore, perchè Tu ci hai inventato per essere felici, nonostante tutto, anzi, attraverso tutto, qui in terra, e poi continuare, anzi, dilatare la nostra gioia lassù in Cielo!
Signore Gesù, ti ringraziamo tuttavia perchè hai avuto il coraggio di pronunziare una parola tabù per gli uomini d'oggi: la parola "rinunzia".
Insegnami a usare disinvoltamente questa parola quando vedo necessaria questa operazione indispensabile ma antipatica, come chi deve togliere col coltello affilato la buccia accattivante di una mela bacata dentro.
Tu, Signore, ci hai spiegato che ciascuno di noi è il più terribile nemico di se stesso, perchè siamo abitati dal peccato che ci conduce a cercare la felicità all'indirizzo sbagliato del piacere.
Salvami, Signore, da me stesso! Insegnami l'arte antica e dimenticata dei "fioretti", questi gesti di rinunzia volontaria a qualche piccolo bene per allenarmi a gesti di rinunzia volontaria a qualche grande male!
Concedimi il sospetto verso le mie reazioni immediate, verso le mie passioni più spontanee. Insegnami a far passare regolarmente la spontaneità alla dogana della mia ragione e della mia coscienza.
Proverò a pagare a questa dogana la tassa di sbarco di qualche merce non indispensabile, qualche rinunzia volontaria, per essere sicuro di aver ben controllato tutta la "merce" che faccio uscire dal mio cuore verso gli altri.
Voglio dirmi alcuni no facoltativi per saper dire tanti si necessari. Voglio usare la rinunzia volontaria per sapere con precisione chi comanda in casa mia, se io o le mie passioni.
Insegnami come l'amore passi anche per la croce, fino a che il dispiacere della rinunzia si saprà trasformare nella gioia regalata a chi dalla mia rinunzia trarrà beneficio.
Fammi accorgere di quanto spesso la spontaneità mi conduce a consumare un lauto pranzo solitario sulle panchine della vita anzichè un veloce quanto gustoso spuntino collettivo in cordata verso le vette! Insegnami a conservare come tesoro prezioso il ricordo luminoso della gioia più grande, raccolta in fondo al sentiero della rinunzia ad un piacere individuale e piccino.
Concedimi di perdermi nelle tue braccia, come il bimbo nelle braccia di Mamma: "fa di me ciò che Tu vuoi, per un mondo più bello, più giusto, più fraterno, più tuo!". A cominciare da oggi, da qui, da me!
www.personalismo.it  per segnalazioni postmaster@personalismo.it
Torna ai contenuti