Affetto: Gesù, uomo affettuoso
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Gv 20,2-8: "Maria di Magdala andò dal
discepolo che Gesù amava".
Saprei fare tutto il possibile per dovere. Ma
preferisco gettarmi nell'impossibile per Amore. Ammirami di Pietro, Apostolo del coraggio, ma incantami di Giovanni, Apostolo
innamorato!
Grazie, Signore Gesù, per questo Apostolo Giovanni che non si è fermato
alle tue mani operatrici di miracoli, né alle tue parole di sapienza, e neppure
al tuo volto radiante divino splendore: ha spinto gli occhi del suo cuore nel
tuo cuore!
Metti, Signore, anche sui nostri passi delle persone capaci di fissarci
attentamente, serenamente, profondamente, negli occhi, più incantate, tuttavia,
dal mistero e dalle sorprese del nostro cuore!
Grazie, Signore Gesù, per questo Discepolo che ha saputo intraprendere una
"relazione sentimentale" con Te, al punto da essere sconcertantemente
chiamato "il Discepolo che Gesù amava".
Concedi anche a me, Signore, di leggere il tuo Vangelo, di servirti nel
Povero, di riconoscerti nell'Eucarestia, senza fermarmi mai ai tuoi
"insegnamenti", galoppando invece i battiti del mio cuore in un
rapporto anche sentimentale con Te.
Grazie, Signore, per questo Discepolo vergine. Ci hai dato in lui la prova
di una possibilità imprevista: quella di non abbracciare una persona per
abbracciarle tutte.
Ma gli hai insegnato l'acrobazia di vicinanze sentimentali audaci, libere,
profonde, facendo di lui vergine l'intimo della Vergine tua Madre.
Tu, Signore, che abbracciavi i bambini, Giovanni, l'Adultera e tua Madre, a
Giovanni, il vergine, affidasti tua Madre sotto la croce: Giovanni l'avrebbe
saputa abbracciare senza trattenerla, imitando il gesto delle tue braccia,
spalancate sulla croce, all'abbraccio universale.
Dona anche a noi, sposati o sposabili, chiamati ad abbracci unici e fedeli,
quell'intimità verginale con Te, Signore, come a Giovanni, capace di abbracci
molteplici, profondi e tuttavia spirituali, appassionati e tuttavia liberi,
personali e tuttavia universali.