Cielo: presto o tardi?
C > Cielo
Gv 13,33: "dove vado io, voi per ora non potete venire."
Insegnami a
pormi con tutta onestà la domanda che si poneva l'Apostolo Paolo, se sia meglio
desiderare di restare a lungo sulla terra oppure vivere l'impazienza dei Santi,
l'impazienza del tuo cielo!
Insegnami a
rispondermi tuttavia che proprio con un vero impegno per questo mondo, per il
mio lavoro, per la mia famiglia, per i miei amici, proprio così preparo un
mondo nuovo che si avvicina al tuo cielo, ed io stesso preparo me stesso ad
entrare più luminoso nel tuo Cielo!
Scampami da
quelli che pensano solo alla terra dimenticando il Cielo ma scampami parimenti
da coloro che dicono di pensare soltanto al cielo e nel frattempo gonfiano i
propri conti correnti in terra!
Insegnami a
cogliere nelle bellezze di questo mondo l'anticipo gioioso delle bellezze senza
fine: così gusterò ogni bellezza qui in terra senza il rimorso di non
desiderare abbastanza il tuo Cielo.
Così
apprezzerò la gioia della tavola domestica esclamando con semplicità: "che
bello essere qui assieme! E quanto più bello quando alla nostra tavola in cielo
potrà accomodarsi il Signore insieme a tutti i nostri cari e insieme a tutti
coloro che una tavola ed una famiglia qui in terra non l'hanno avuta"!
Così
apprezzerò le bellezze della natura, contemplerò con gioia un prato fiorito; ma
quando mi assale il pensiero che presto "il fiore dell'erba la mattina
sboccia e la sera dissecca", ecco che mi corre incontro il consolante
pensiero di un giardino di eterna primavera!
Confermami
nella fede che anche il fiore spezzato di ogni fallito tentativo per il mio
piccolo mondo più giusto, sarà dalle tue dita trapiantato nel giardino di un
mondo finalmente giusto e nuovo!