Carità: effusa nei nostri cuori (1Tim2)
C > Carità
1 Tim 2,15: "Se la
donna persevera nella Carità."
13,3 "se
distribuissi i miei averi e dessi il mio corpo alle fiamme": è l'atteggiamento di chi si impegna, si regala, si brucia, domandando però
in cambio di essere riconosciuto o perfino di essere amato.
Ricordami, Signore, di verificare puntigliosamente se do quello che do,
senza aspettarmi nulla, neppure la riconoscenza, neppure l'attenzione, neppure
la soddisfazione di vedere che una cosa è andata bene. Gratis e basta.
Di quale
grazie in particolare ho sentito la mancanza più aspra? Di quale grazie
nascosto del Signore ho avvertito di più la consolazione?
E scampami anche dall'atteggiamento di chi ama per provare il piacere
solitario e interiore di sentirsi più bravo.
Voglio
verificare quanto il mio voler bene è che l'altro sia felice. Non che sia io a
renderlo felice: gratis e basta.
Fammi leale, Signore, nel darlo in qualche modo "il corpo alle
fiamme". Non bastano i buoni sentimenti. Dammi occhi per vedere in quale
circostanza nella mia famiglia o nelle iniziative che mi vengono incontro una
occasione precisa di danni e dare molto, non i soliti spiccioli di vita, e non
in modo da "levarmi il pensiero": vorrei anzi "prendermi un
pensiero in più", coinvolgendo cuore, tempo, portafoglio, salute , stima,
tranquillità.
Convincimi, Signore, a non fare del bene quando mi càpita, senza lasciarmi
coinvolgere sistematicamente in un servizio gratuito con la stessa serietà come
se fossi pagato. Dio ci scampi dai "buoni sentimenti" del cuore vuoto
a pancia piena!