Carità: effusa nei nostri cuori (1Tim2) - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Carità: effusa nei nostri cuori (1Tim2)

C > Carità
1 Tim 2,15: "Se la donna persevera nella Carità."
13,3 "se distribuissi i miei averi e dessi il mio corpo alle fiamme": è l'atteggiamento di chi si impegna, si regala, si brucia, domandando però in cambio di essere riconosciuto o perfino di essere amato.
Ricordami, Signore, di verificare puntigliosamente se do quello che do, senza aspettarmi nulla, neppure la riconoscenza, neppure l'attenzione, neppure la soddisfazione di vedere che una cosa è andata bene. Gratis e basta.
Di quale grazie in particolare ho sentito la mancanza più aspra? Di quale grazie nascosto del Signore ho avvertito di più la consolazione?
E scampami anche dall'atteggiamento di chi ama per provare il piacere solitario e interiore di sentirsi più bravo.
Voglio verificare quanto il mio voler bene è che l'altro sia felice. Non che sia io a renderlo felice: gratis e basta.
Fammi leale, Signore, nel darlo in qualche modo "il corpo alle fiamme". Non bastano i buoni sentimenti. Dammi occhi per vedere in quale circostanza nella mia famiglia o nelle iniziative che mi vengono incontro una occasione precisa di danni e dare molto, non i soliti spiccioli di vita, e non in modo da "levarmi il pensiero": vorrei anzi "prendermi un pensiero in più", coinvolgendo cuore, tempo, portafoglio, salute , stima, tranquillità.
Convincimi, Signore, a non fare del bene quando mi càpita, senza lasciarmi coinvolgere sistematicamente in un servizio gratuito con la stessa serietà come se fossi pagato. Dio ci scampi dai "buoni sentimenti" del cuore vuoto a pancia piena!
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