Ospitalità: feconda! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

+39.3355871744
bonzaniprospero8@gmail.com
L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
www.personalismo.it
Vai ai contenuti

Ospitalità: feconda!

O
Gal 4,14: "Mi avete accolto come un angelo di Dio".
Fammi attento anzitutto all'equivoco del nome stesso con cui indichiamo la casa: "appartamento". Non voglio usare la mia casa per "appartarmi", ma per incontrare. Anzitutto chi l'abita e poi gli ospiti. Ricordami la pratica cristiana antica e poi monastica di sempre secondo cui accogliere l'ospite è accogliere te: voglio provare a ricordarmene ogni volta che squilla il campanello alla porta o al telefono. Ho ben presente come io stesso abbia gioito ogni volta che ho trovato accoglienza nella casa, nella conversazione, nella compagnia, nel cuore di qualcuno! Voglio provare a restituire quella gioia! E se conosco invece la sofferenza amara dell'accoglienza respinta, nella casa, nel gruppo, nel cuore, proprio per questo voglio evitare agli altri la sofferenza che io ben conosco: mi alzerò in piedi per accogliere l'ospite, l'altro, prima che lui stesso bussi alla porta della nostra casa, della nostra parrocchia, del nostro cuore.
Guariscimi, Signore, dalla paura dell'ospite; dalla paura della persona nuova che intravvedo come un pericolo capace di turbare gli equilibri del mio ambiente. La paura della novità mi qualifica vecchio mentre invece la novità mi ringiovanisce!
So di potermi rendere invulnerabile dall'altro, dal nuovo, se io decido, prima dì incontrarlo, di volergli bene. Decido che non è un nemico per me anche se lui lo vuole. Decido che lui può tutto tranne che costringermi a volergli male.
Voglio considerare l'Ospite, anche rompiscatole, come un "postino di Dio": starò attento a non lasciar cadere per terra il telegramma che tu, Signore, gli hai messo in mano senza che lui se ne accorgesse. Credo che posso fare certamente sempre qualcosa per l'altro, ospite che bussa al mio cuore o al mio borsellino: posso sempre almeno accoglierlo, ascoltarlo, amarlo!
Insegnami a farmi "discutere" dalla persona dell'Ospite che accolgo in cuore: la sua persona e le sue pretese mi verificano, agitano le acque stagnanti della mia vita, mi svelano le mie debolezze e spalancano i miei sogni, perchè l'altro, accolto, matura sempre il mio cuore.
Insegnami ospitalità secondo il Tuo cuore: sorridente, anzitutto, poi davvero in ascolto, poi disponibile, poi affettuoso, poi non formale, poi impaziente di incontrare e paziente nell'ascoltare, poi l'ospitalità indifesa, poi a cuore aperto, poi esultante, appunto perchè da tempo, Signore, attendevo questa tua visita!
www.personalismo.it  per segnalazioni postmaster@personalismo.it
Torna ai contenuti