Giuseppe: santo "qualunque"
G > Giuseppe
Ef 3,8: "A me che sono l 'ultimo fra tutti i santi."
Vorrei
intuire, Signore Gesù, con quali occhi Maria avrà guardato quest'uomo che
lavorava per un figlio che non era suo, che faceva da capo famiglia e si
lasciava mettere a tacere dal ragazzino tra i dottori del tempio, quest'uomo
che dormiva con lei senza mai abbracciarla del tutto!
Vorrei sospettare i
discorsi che tu, Signore, facevi alla sera, stanco dal lavoro, alla tavola
della tua famiglia: non avrai certamente discusso dell'ultima partita di
pallone o della prossima puntata dell'ultima telenovela!
Alla sera,
tornando a casa, la stanchezza per il tuo lavoro, faticoso e mal pagato, non ti
trascinava a parlare un po' tanto per non dire niente: tu parlavi dal profondo
del tuo cuore al profondo del loro cuore! Insegnami, Signore Gesù, a scoprire
dentro le persone qualunque i tesori preziosi per la mia vita: tanta luce vedrò
fuori di me quanta ne avrà abitata nel mio cuore!
Grazie perchè mi hai
insegnato a scoprire guizzi eccezionali nelle persone "grigie"
sempre: il guizzo della gratuità nel papà "qualunque" che cambia il
suo bambino riconoscendoti in lui, Gesù Bambino, il guizzo dell'illuminazione
in quell'anziano illetterato "qualunque" che mi guarda pacatamente
negli occhi ed io me ne sento illuminato dentro,
il guizzo dell'eroismo in quella sposa "qualunque" che cura e
abbraccia lo sposo colpito dal male inguaribile, con la speranza che quella
malattia non finisca mai, il guizzo del candore in quella meravigliosa ragazza
"qualunque" che si accorge solo di chi la fissa negli occhi, il
guizzo della fede in quel giovane "qualunque" che abbraccia il suo
amore sotto i tuoi occhi.