Giudizio: su se stessi
G > Giudizio
Mt. 5,38: "Porgi l'altra guancia".
Illuminami,
Signore, quanto basta per vedere come il debole reagisce con violenza, mentre
il forte sappia lasciarsi ferire nella pace, come Tu hai fatto.
Estingui, Signore, nel nostro cuore il gusto
sottile ed acre della vendetta, placa la voglia ringhiante "di far vedere
chi sono", incantami di chi si lascia ferire il corpo conservando il cuore
invulnerabile!
Liberaci dal
bisogno impellente di avere ragione, di avere ragione sùbito, di avere ragione
davanti a tutti, di sbattere la nostra ragione sul volto del fratello come il
più raffinato e devastante dei guanti di sfida. Insegnaci ad esplorare fino
all'ultima la possibilità di rinunziare a difenderci, quando potessimo trovarci
nella concreta possibilità di veder rapinati i nostri interessi, il nostro
posto di lavoro, la nostra incolumità, la nostra tranquillità e la nostra
famiglia.
Insegnaci a diventare Pacifisti per il mondo
a cominciare dall'arte difficile e delicata della costruzione della pace nel
proprio ambiente e nella propria famiglia.
Insegnami a
esaltare nel mio cuore la passione di vedere gli altri incontrarsi,
disinnescando la forza tirannica che mi vuole vincente, apprezzato,
riconosciuto come "quello che aveva ragione".
Dònami,
Signore, di considerare la fede nell'Amore, nel futuro del mondo, e ín te, come
il più prezioso e inderubabile dei miei tesori.
Concedimi oggi
la serenità di chi crede davvero che giustizia verrà fatta, qui o domani o
dall'altra parte sicuramente.
Insegnami a
presentarmi invulnerabile perchè davvero il mio cuore abita "là dove
tignola e ladro non insidiano", capace così di rispondere con vera
tenerezza a chi mi aggredisce con violenza!