Giuseppe: papà oggi
G > Giuseppe
Ml. "Converti il cuore dei padri verso i figli".
S. Giuseppe, manda anche a noi dei Papà come te, uomini forti e maturi, che
sappiano inginocchiarsi davanti al mistero della fede, senza vergognarsi al
pensiero di essere considerati deboli e femminili.
Papà capaci di mettersi
in umile ascolto della superiorità spirituale delle proprie spose, riconoscendo
nell'umiltà il segnale della propria maturità.
Papà capaci di inginocchiarsi veneranti davanti al Mistero del grembo di
ogni maternità senza preoccuparsi anzitutto del referto medico sulla salute del
nuovo arrivo.
Papà capaci di
accogliere in consapevole esultanza un figlio non cercato e non atteso, credendo
che la Provvidenza troverà posto
anche per lui.
Papà
serenamente sensibili al rispetto dell'intimità fisica con la loro sposa,
nell'attesa del momento in cui quel gesto prezioso possa esprimere tutta la
donazione che significa.
Papà e Mamme gioiose di coltivare anzitutto
la loro amicizia, quel dialogo attento, trasparente, indifeso e profondo senza
del quale anche l'affetto più eroico è cieco.
Papà e Mamme
capaci di fermarsi in venerante silenzio davanti al mistero dei loro figli,
prima di informarsi se hanno il mal di pancia o come è andato il compito in
classe a scuola.
Papà e Mamme
capaci di gesti d'affetto sereni, consapevoli, significativi, tra loro due
davanti allo sguardo trepidante dei loro figli, piccoli o grandi che siano.
Papà desiderosi
di parlare del Signore ai loro figli nel rispetto della loro libertà insieme
alla trepidante speranza che essi ne raccolgano il messaggio, come quando
sperano che riescano nella vita.
Papà
desiderosi di presentare ai loro figli la virtù virile del pudore che si muove
verso il corpo della donna bussando sempre prima alla porta del suo cuore.
Papà meravigliosi, capaci di capire di non capire davanti ai misteri della
vita, del cuore, del dolore, della fede.
Papà e Mamme
desiderosi di vivere i conflitti del mondo del lavoro e della disoccupazione
senza accontentarsi del fatto che il lavoro alla loro famiglia non manca.
Papà che
vivano nella propria casa come sosta preziosa per l'incontro e il dialogo, per
gli appuntamenti festivi, senza sprofondarsi nella poltrona, accecati dalla
strega televisiva, dietro porte blindate, finestre a doppi cristalli, lontani
dal resto del mondo.
S. Giuseppe,
protettore della buona morte, rendici capaci di domandare in famiglia di essere
avvertiti al sopraggiungere della malattia inguaribile: saremo così
accompagnati da mani amiche, nel silenzio palpitante e consapevole della
preghiera comune, verso l'ultimo traguardo.