Peccato: esame di coscienza, "Ho dissolto i tuoi peccati" - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Peccato: esame di coscienza, "Ho dissolto i tuoi peccati"

P > Peccato > esame di coscienza
Is 44,22: "Ho dissolto i tuoi peccati come scompare una nuvola".
Qualcuno: 17. qualcuno perdona: è debole!
18. qualcuno parla sempre bene degli altri: è un ruffiano
19. qualcuno invidia l'abito, la lira, le curve: è un intraprendente!
20. qualcuno è geloso di un affetto: lui ama intensamente!
21. qualcuno tenta di mettersi in vista: ha del carattere!
22. qualcuno crede a un altro, che cambi: è un ingenuo!
23. qualcuno condivide la gioia, la tristezza: è un illuso!
24. qualcuno cerca di rendersi sempre utile: si lascia sfruttare!
25. qualcuno impresta imprudentemente: è un calabraghe!
26. qualcuno cerca l'ultimo posto: è un timido!
27. qualcuno preferisce ascoltare anzichè parlare: è un debole!
Niente: 28. i poveri ci sono sempre stati: se si fossero impegnati di più non farebbero i "barboni". I drogati sono un pericolo pubblico. I disoccupati sono quasi sempre dei fannulloni. I partiti mangiano da tutte le parti. Non ci si può proprio fare niente. E poi la giovinezza è fatta per divertirsi e non per rattristarsi con questo pensiero!
Farlo passare: 29. il tempo: l'importante è farlo passare, l'importante è divertirsi, cioè dimenticarsi, trovare una compagnia per passare il tuo tempo, ascoltare musica, TV, il tempo è tuo e guai a chi te lo tocca, ne fai quello che vuoi, basta non annoiarti troppo, e non faticare, e soprattutto spendere il tempo come tutti gli altri, quando finisci di studiare, non prendere iniziative solitarie, che passeresti per scemo, guarda bene di non diventare uno che, quando c'è da fare qualcosa, ti pèscano sempre te! E poi l'età che hai è un'età bastarda: potresti divertirti e godertela, ma non hai ancora i soldi e la libertà: falla passare la giovinezza, farla passare bisogna, per fare poi quello che vuoi!
Parlo come mi viene: 30. io parlo come mi viene, come parlano 'tutti, bisogna stare al passo con i tempi, ed uno che parla fine va messo in naftalina: non è dei nostri! "parolacce, bestemmie, volgarità"... questo è il nome che delle fragili e borghesi educande danno al linguaggio del popolo, della gente, della gente di oggi.
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