Sensibilità: nel quotidiano
S > Sensibilità
Lc 7,13: "Gesù ne ebbe compassione e le disse: "non
piangere!".
Tu conosci,
Signore, tutte le mie difese davanti alle quotidiane provocazioni che incontro
nel mio cammino!
Tu ti sei
fatto parlare al cuore da questa vedova che neppure aveva aperto bocca, mentre
io riesco a tapparmi accuratamente le orecchie davanti all'urlo silenzioso del
disoccupato, del malato, del giovane fricchettone, del Disperato.
Accendi nel
mio cuore la santa invidia per qualcuno che conosco, capace di lasciarsi
interpellare dalle situazioni: il vicino di casa, il gruppo in Parrocchia, il
missionario abbandonato, il matrimonio fallito, fmo a liberare dentro di se'
energie e possibilità di resurrezione fino allora imprevedibili!
Tu che intravedesti da lontano, varcando la porta di quella città, quella
Mamma trafitta e disperata, non hai allungato il passo per non incontrarla, non
hai chiacchierato noncurante con gli apostoli per evitare di sentirne il
singhiozzo, non hai pensato ai tuoi appuntamenti per dirti che non potevi
perdere tempo. Salva anche me dalle scuse! Salvami dalle scuse inventate, che
subito smentisco per trovare invece il tempo che dico di non avere, appena ho
l'occasione di incontrare quell'amica, di guardare quello spettacolo, di fare
quel viaggio.
Fammi attento
e onesto nella verifica serale di quanto le mani invocanti incontrate nella mia
giornata abbiano potuto spostare le lancette del mio orologio, quanto hanno
potuto dimagrire il mio portafogli, quanto hanno potuto pizzicare la mia
coscienza!
Concedimi di
credere ancor oggi ai miracoli. Ai miracoli di bontà, di servizio, di
entusiasmo e di gioia, che tu, Signore, hai saputo ispirare ai Santi come
Giovanni Bosco, don Orione, Madre Teresa, carne e ossa come me! Fino a
realizzare l'umanamente impossibile; e sapresti anche far fiorire dalla terra
buona ma pigra del mio cuore, quando mi lascio arare dall'aratro degli incontri
quotidiani.