Natale: quello falso - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Natale: quello falso

N > Natale
Mt.2, 7: "Allora Erode... informatevi accuratamente del bambino".
Guida, Signore, i nostri passi, nel momento tristemente frenetico di questi giorni, secondo i sentimenti della fede! A cominciare dal rito del presepio, costruito con semplicità e tremore, da più mani possibili in famiglia, magari in silenzio, come se fossimo davvero quei pastori che stiamo deponendo, attoniti davanti al mistero.
Fammi perplesso davanti al cosiddetto albero di Natale, inventato per fare festa senza il festeggiato, anticipo di quella "New Age" che mescola folclore, mistero e superstizione.
Fammi attento al rito dei regali. Fammi distinguere chi mi stima, offrendomi un regalo modesto, impreziosito da un biglietto veramente significativo, un regalo capace di ricordarmi di Te che a Natale ti sei regalato a noi, distinguendo da chi mi offre un regalo solo per affetto, o addirittura per levarsi il pensiero!
Ma se tu hai portato "pace in terra agli uomini che Dio ama", anch'io voglio realizzare in questi giorni una pace significativa con qualcuno che conta per me, e lo sento lontano dal mio cuore.
Davanti alla collettiva bestemmia dello sperpero natalizio, che festeggia il Dio annientato con lo spreco inutile e fracassone voglio prendere posizione, voglio ribadire la scelta della mia parte, la scelta della capanna di Gesù, la scelta della Povertà, la scelta degli Ultimi, a prezzo dell'incomprensione di chi mi vive accanto.
Passerò davanti alle vetrine insanguinate dal sangue dei Poveri pregando per gli spensierati assassini che allestiscono il postribolo dell'apostasia collettiva attorno alla tua culla!
Voglio domandare a chi amo il regalo più prezioso e più costoso per il mio Natale: la Santa Comunione consapevole nella mia famiglia, e un Disperato alla tavola della nostra famiglia.
Voglio guardare fremente il tuo presepio, nell'attesa impaziente di poter finalmente vedere faccia a faccia, per davvero, quei volti che la terracotta oggi appena mi suggerisce: finalmente!
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