Corpo: nostro in Gesù - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Corpo: nostro in Gesù

C > Corpo
1Cor 6,13: "I vostri corpi sono membra di Cristo."
Donami, Signore, in questo mondo di mascherati e corazzati un corpo trasparente, capace di far trasparire il tesoro dell'anima immortale che lo abita: un corpo che non ferma lo sguardo alla buccia ma invita a gustarne la polpa più saporita e nascosta: il segreto dell'anima.
Donami, Signore, in questo mondo di brutale ed occulta violenza, un corpo armonioso, bello a tutte le età, perchè sul volto si legge l'armonia della pace interiore; un corpo che ha addomesticato tutte le passioni al passo di danza della pace, dell'accoglienza, dell'amore.
Donami, Signore, in questo mondo di vite appiattite, un corpo vivo, capace di risvegliarsi al profumo di tutte le gioie belle e sante che sa provare, capace di stupore, d'incanto e di palpito, e pur capace di lasciarsi trafiggere senza ribellione quando il profumo si dissolve e la rosa della vita appassisce trafiggendo il corpo con le spine della sofferenza e della malattia.
Beato il volto che sa dire la gioia e l'esultanza dell'incontro.
Beati quegli occhi capaci di guardarti senza pungerti con il giudizio, senza scivolare superficiali sulla pelle, bussando rispettosi al mistero del cuore!
Beata quella fronte dove le rughe disegnano gli anni e le fatiche accolte nella pace.
Beate quelle labbra che sanno parlare solo dopo aver ascoltato il silenzio, che sanno raccontare le cose che contano davvero, al posto delle solite chiacchiere, che sanno dire e baciare solo per amore.
Beate quelle braccia che sanno abbracciare senza rinchiudere, desiderose di abbracciare ed essere abbracciate da chi si ama, ma impazienti altresì di abbracciare chi non è abbracciato mai.
Beate quelle mani più felici nel dare che nel prendere.
Beate quelle mani pronte a congiungersi nel gesto misterioso della preghiera.
Beate quelle mani che sanno accarezzare il proprio corpo e l'altrui ricordandosi che questo corpo è polvere, destinato alla polvere, ma già fin d'ora è polvere di stelle, quelle stelle brilleranno nel cielo di Dio quando ogni stella sarà spenta.
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