Normale: mai! - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Normale: mai!

N
Mt 13,55: "Non è forse Lui figlio di un carpentiere"?
Signore Gesù! Tu non sei stato accolto da chi si aspettava un Dio "festivo", sfolgorante sulle nubi, un Dio giustiziere immediato per le folle di Impoveriti di questo mondo: insegnaci a riconoscerti presente nelle circostanze e nelle persone "feriali" della nostra vita!
Signore Iddio, tu potresti d'un guizzo metterci in ginocchio davanti allo splendore della tua Onnipotenza, come facesti con i tre apostoli prediletti sul monte della Trasfigurazione.
Grazie perchè ti presenti invece a noi nelle vesti dimesse del nostro vivere quotidiano per non invadere con il miracolo la nostra vita di tutti i giorni. Tu vuoi essere cercato con umiltà nelle circostanze più comuni.
Tu ci insegni che il pericolo più tragico della nostra vita non è nè la droga, nè le corna, nè la disoccupazione, e neppure la malattia.
Spaventaci del pericolo più grave: una vita superficiale, qualunque, piatta, subìta, tran - tran, "tiriamo avanti" trascinando i piedi, dal letto della mattina al letto della sera, e tutto il resto dentro come al solito.
Salvaci da una.vita "comune": facci avvertire l'odore acre della mediocrità prima che il suo gas ci avveleni del tutto senza accorgercene!
Tu non ci domandi fatti eccezionali ogni giorno della nostra vita, ma cuore eccezionale nelle cose più comuni di ogni giorno, vissute in consapevole impegno, in luminoso entusiasmo, ogni gesto un gesto d'amore!
Grazie perché mi hai insegnato a scoprire nei "profeti" di ogni giorno, in tante persone "comuni", la traccia eccezionale del tuo passaggio!
Grazie perchè mi hai insegnato a scoprire guizzi eccezionali nelle persone "grigie" sempre: il guizzo della gratuità nel papà "qualunque" che cambia il suo bambino riconoscendoti in lui, Gesù Bambino, il guizzo dell'illuminazione in quell'anziano illetterato "qualunque" che mi guarda pacatamente negli occhi ed io me ne sento illuminato dentro,
il guizzo dell'eroismo in quella sposa "qualunque" che cura e abbraccia lo sposo colpito dal male inguaribile, con la speranza che quella malattia non finisca mai, il guizzo del candore in quella meravigliosa ragazza "qualunque" che si accorge solo di chi la fissa negli occhi, il guizzo della fede in quel giovane "qualunque" che abbraccia il suo amore sotto i tuoi occhi.
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