Tranquillità: come pericolo - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

+39.3355871744
bonzaniprospero8@gmail.com
L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
www.personalismo.it
Vai ai contenuti

Tranquillità: come pericolo

T > Tranquillità
Lc 16,1-13: "I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce".
Scampaci, Signore, dai cristiani dalla faccia tranquilla! Come restarsene tranquilli sapendo che abbiamo questi pochi 100 anni da vivere e poi ecco subito l'esame finale?
Come vivermene tranquillo nella mia casetta, nella mia famigliola, pensando che gli unici e pur veri problemi, siano i risultati delle analisi mediche, quando penso che non solo per me ma per la mia adorata famiglia esiste il problema della salvezza! Detto brutalmente: inferno o paradiso!
L'amministratore della parabola si era dunque accorto che la situazione stava precipitando e il padrone sarebbe stato di ritorno fra poco. E' entrato giustamente in fibrillazione e ha tentato di arrangiarsi come poteva. Come posso stare tranquillo, Signore, quando ho l'impressione che di giorno in giorno le "truppe di Satana" stiano conquistando sempre nuovi territori nel cuore dei fratelli, e nel mio stesso cuore? Come posso osservare divertito le astutissime presentazioni pubblicitarie dove trovano posto soltanto i giovani, i sani, i ricchi, i belli, i vincenti, i rampanti, i fasulli e il messaggio corre veloce ad inquinare fin da piccoli il cuore dei nostri bambini?
Come vivere tranquillo sapendo oggi quello che i millenni precedenti non avevano potuto sperimentare, difesi dalle economie agricole e stabilizzate? Io oggi lo so che non è vero che c'è chi sta bene e chi sta male! E' vero che io sto bene perchè altri stanno male e io ne approfitto: ecco il gran bel risultato della globalizzazione! Come posso Signore, essere amico di persone pacifiche, tranquille, ridanciane, giocherellone mentre il mondo brucia, anzi, muore?
Mi scappa di ricordare che Tu hai detto " Vi do la pace, la mia pace". E ci vuoi uomini e donne di pace. Certamente. E i Santi sono stati gente di pace. Ma non dei dormiglioni! Non gente che di tutto era astuta e competente, professionale, ma poi, entrando in chiesa, appendeva il cervello all'ingresso e qualunque banalità o scontatezza il prete dicesse non c'era mai da scomporsi! ... Intanto le cose che contano si decidono altrove!
"La mia pace, non come il mondo la dà!" Voglio vivere nella pace solo dopo essermi speso, battuto, compromesso, coinvolto, investito, nella guerra-lampo (perchè, come nella parabola, di tempo ne resta poco!) contro le debolezze, le pigrizie, le cattiverie della mia vita. Solo dopo aver speso l'ultimo spicciolo per un mondo più attento, più consapevole, più fraterno, più entusiasta, e più felice attorno a me! Soltanto dopo dirò: "fare come se tutto dipendesse da noi sapendo che tutto dipende da Dio!".
www.personalismo.it  per segnalazioni postmaster@personalismo.it
Torna ai contenuti