Distacco: prezioso
D
1Cor 7,29: "Chi usa del mondo, viva come se non ne usasse!"
Insospettiscimi,
Signore, di questo mondo di "attaccamenti": attaccati alle cose, al
denaro, all'immagine, all'auto, alla carriera. Insospettiscimi di questo mondo
di schiavi, gente "attaccata" alle catene portatili che ci siamo
"attaccati" da soli!
Insospettiscimi
delle persone "attaccate" alle persone, che dicono di voler bene
all'altro, mentre non sanno di volere invece l'altro per se stessi!
Insospettiscimi
di quelli che hanno tutto, cose e persone; che afferrano tutto con le mani così
piene da non poter più ricevere l'amicizia, l'attenzione, l'amore!
Insospettiscimi
di me quando pongo nella cura ossessiva della mia casa la tranquillità del mio
buon umore, più di quando invece mi spendo nell'attenzione scrupolosa a
percepire gli umori di chi abita nella mia casa, per farne un intreccio
d'amore.
Insospettiscimi
di me quando mi stringo compiaciuto allo specchio e afferro trepidante la
bilancia, contando sull'accattivante immagine del mio fisico più che fidarmi
del fascino dei sentimenti e dei valori che porto in cuore.
Distaccami,
Signore, dalle mie cose, perfino della mia salute, così rassicurante, per saperne
usare con sovrana libertà!
Trattienimi silenzioso e perplesso davanti al mistero tutt'oggi dei
"sepolti vivi", il mondo dei contemplativi, segregati ma non lontani
dal mondo, per dire al mondo che tutto passa fuor che Tu. Distaccami, Signore,
da tutte le cose che mi fanno tranquillo di me, anzichè tranquillo di essere
amato da chi mi ama, e da te!
Incantami di
quegli uomini e di quelle donne che toccano le cose senza appiccicarci le dita,
che toccano le persone senza stringerle fra le mani, che presentano il dono
nascondendo la mano che lo offre, che si seggono con entusiasmo al banchetto della
vita, gustandolo come un prelibato antipasto della vita eterna.