Mondialità: casa o prigione?
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Mt.2,1: "Alcuni Magi giunsero da Oriente".
Signore Gesù!
Non posso starmene "tranquillo e beato" nel piccolo mondo della mia
famigliola, protetta da doppi cristalli e allarme antifurto, pavimenti lucidati
e margine di sicurezza, nel conto in banca: voglio dilatare il mio cuore sulle
ingiustizie del mondo!
Tu sai che io
non sono cattivo. Ma mi mancano le occasioni per schierarmi. Mandami quelle
occasioni che io non cerco.
Voglio pagare
di persona, nel mio piccolo, il gusto per i Poveri, semplificando casa e
abbigliamento fino a un passo prima del cattivo gusto, conquistandomi la
medaglia del disprezzo e dell'incomprensione dei "benpensanti".
Decido che i
muri della mia casa, la scelta delle mie letture, lo zapping del mio televisore
vogliono seguire gusti mondiali non solo per fatti politici o sportivi ma per
l'attenzione invece a tutte le folle sommerse cui nessuno fa attenzione: vedrò
costante lo sfondo dei loro volti passeggiando davanti alle vetrine dei negozi
più eleganti.
Insegnami a sognare
quei Paesi dove non potrò andare mai, là dove sicurezza e legalità sono ben più
che da noi realtà sconosciute. Voglio ambientarmi nel mondo degli oppressi così
da sentirmi straniero in questa città di indifferenti, macinati dalla fretta,
accecati dal fiammifero proprio davanti agli occhi, senza vedere il sole di
tutti.
Scampami dal pericolo di concepire questo mondo "villaggio
globale" racchiuso nella rete di Internet, ammaliato dal commercio
elettronico intercontinentale, dipendente dal telefonino satellitare, senza
sentirmi invece davvero, affettivamente ed economicamente fratello
"mondiale" dei Depredati dal mio benessere.
Sono malato di miopia, di
piccineria, di intimismo, di pantofolite, di paure: malattie gravi dell'anima
come il tumore del corpo. Prendimi a calci, Signore, con gli avvenimenti che tu
sai predispone sul mio cammino, per cercare occasioni, contatti, iniziative che
possano cominciare a guarirmi con l'affanno con cui cercherei di affrettare una
TAC total body, una volta insospettito dalle macchie nere della radiografia.
Suggeriscimi l'amicizia personale in un singolo Povero, Anziano, Disoccupato,
Ammalato, che non appartenga alla mia famiglia, vivendo questo contatto come
campanello d'allarme, bussola illuminante e calore affettivo capaci di rendere
la mia vita diversa dall'evangelica "orgia dei Bontemponi!
Ispirami compassione serena e fraterna per
queste persone che, insterilite nel cuore, avanzano smaglianti e sorridenti
scavalcando inconsapevoli il cadavere dei fratelli.