Riconciliazione: fraterna, "Procura di accordarti con il tuo avversario" - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Riconciliazione: fraterna, "Procura di accordarti con il tuo avversario"

R > Riconciliazione
Lc 12,58: "Procura di accordarti con il tuo avversario".
Inutile illudersi: non esiste la Comunità perfetta.
All'inizio di ogni Messa veniamo invitati a sentirci, prima ancora una Comunità di "santi" cioè figli di Dio, una Comunità di peccatori: "confesso a Dio Onnipotente..."
Invece a noi capita talvolta di avere della Comunità un'idea perfezionista: dev'essere un insieme di persone giuste, che si somigliano, si piacciono, sono vicendevolmente simpatiche, o, alla meno peggio, si ignorano.
In particolare non dovrebbero esserci problemi di rapporto: non andiamo tutti in chiesa e non facciamo tutti la Comunione?
In particolare il perdono dovrebbe essere soltanto una rara sgradita eventualità.
Ma se siamo onesti ecco che ci accorgiamo tristemente che le cose possono andare bene in Comunità solo se le persone possono in qualche modo continuare a fingere e a nascondersi, e, piuttosto che confrontarsi, continuano a fingere e a nascondersi.
E magari piuttosto che confrontarsi si ignorano o si parlano alle spalle.
Quante frustrazioni e quante amarezze ci nascono in cuore quando ci accorgiamo che facciamo tanta fatica a volerci bene! Se invece la Comunità è il posto dove a ciascuno è permesso di essere limitato, diverso, difficile, colpevole, peccatore, e invece di essere criticato alle spalle trova i fratelli disposti a riconoscere con misericordia il suo peccato, prendendoselo sulle spalle per aiutarlo a uscirne, allora il perdono (e non la perfezione) diventa il cuore della vita comunitaria!
Così si impedisce che il peccato debba rimanere nascosto e che lavorando nel buio causi rotture e dolore. E per questo non basta il perdono sacramentale concesso nel chiuso del confessionale, ma è necessario rendere il perdono esplicito, a parole o con gesti.
Il vero perdono non perdona per far riconoscere all'altro che a torto. Non perdono perchè sono il più bravo. Non perdono pensando che non te lo meriteresti.
Non perdono prevedendo che intanto tutto non tornerà come prima. Non perdono senza tentare di dimenticare. Non perdono mettendoci una pietra sopra alzando le spalle.
Perdono perchè mi sento responsabile anch'io un po' degli altri: li sogno e li desidero belli come li sogna il Padre! Sento che senza la loro bellezza anch'io sono un po' più brutto!
Perdono perchè sento che se il perdono è vero poi il rapporto non ritorna come era prima ma diventa migliore di prima perchè è passato per un atto d'amore più grande!
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