Sofferenza: Grazie! "Chi semina nel pianto mieterà nella gioia"
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Sal 126,5: "Chi semina nel pianto mieterà nella gioia"
Croce come
indispensabile richiamo: in quali circostanze ci siamo sentiti amati da Dio
proprio quando la Sua Croce pesante ci obbligava a maturare in profondità?
Che imbecilli
saremmo diventati senza questa spina al fianco che ci obbligava alle domande
ultime, più in là del come va?
Croce come
passaggio obbligato: anche la fede, anzi soprattutto la fede, si staglia
all'orizzonte della nostra vita più chiara quando, tramontato il sole della
giornata e spente le lampadine dell'illusione ci corre incontro il dilemma: o
il tutto o il niente. Essere o non essere come il caro Amleto o un Essere più
grande di me che Lui saprà perchè, o il suicidio.
Abbiamo
intravvisto l'ipotesi del suicidio come soluzione umanamente intelligente?
Aborto ed eutanasia non hanno forse la loro lucida logica? Oppure c'è qualcuno
più grande di noi, con un cuore più grande del nostro. E Lui sa dire perchè la
vita può essere quello che è, anche se Dio non lo conosco.
Croce come
libertà violentata: più di quanto avresti osato di darti. Tu capisci, perchè lo
capisci e perchè il Vangelo te lo annuncia, di quante cose potresti liberarti;
di mille innumerevoli finti bisogni: il bisogno della stima, del benessere; il
bisogno addirittura della salute impeccabile, della riuscita, della comodità,
del denaro, dell'affetto... di quanti bisogni potresti in qualche modo
liberarti, non per buttar via le cose, ma per perderle senza restare
prigioniero.
Normalmente
queste libertà non sapresti conquistarle da solo; ma la Croce ti strappa la
schiavitù di dosso con violenza e ti rende più libero di quello che avresti
potuto osare, desiderare.
Quando un uomo
è sconfitto, depredato della vita, gli resta l'essenziale e tutte le pesanti
valigie, che si portava sulle spalle, grazie a Dio, gli vengono scaraventate
dalla finestra.
Noi non
abbiamo il coraggio di scegliere liberamente la libertà del Vangelo, e la Croce
ci arpina; ci stringe e ci strappa con violenza le nostre schiavitù. Certo che
strappare le croste... fa male.