Chiesa: piccolo resto
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Ger 23,3: "radunerò Io stesso il resto delle mie pecore."
Già
nell'antica alleanza, Signore, hai lentamente scelto un "piccolo
resto", fedele alle origini e sopravvivente nel presente, per innestarvi
poi anzitutto il germoglio di Maria e poi l'albero del Tuo Popolo, la Chiesa.
Abbiamo visto
grandeggiare, nel bene e nel male, questo tuo Albero: oggi abbiamo
l'impressione di sentirci fiorellino sperduto nella foresta delle grandi realtà
"che contano", economiche, culturali,
politiche. Il costume stesso del vivere sembra ignorarti.
Noi
"piccolo resto" ci sentiamo ansiosamente sempre più piccoli davanti
al fenomeno, per la prima volta nella nostra storia, delle migliaia di chiese
che vengono pacificamente trasformate in musei perchè il crollo a picco delle vocazioni
religiose è più vistoso del crollo dei monasteri e delle chiese abbandonate. Ma
il tuo "piccolo resto" é rimasto fedele alle tue promesse, fino a
Giovanni Battista e il fiume impetuoso del Cristianesimo sopravvive con vigore,
ruscello fresco e fecondante, in questa e quell'altra parte del mondo: aiutaci
a non impaurirci quando ci sentiamo sempre più pochi e sempre più marginali.
Tu hai detto
"sarò con voi fino alle fine dei secoli". Noi vogliamo crederci
proprio adesso, quando latua presenza sembra vanificata dai pulpiti mediatici
globalizzati. Proprio adesso quando la nuova Europa dei 25 e oltre vuol negare
l'evidenza storica delle proprie radici cristiane.
Incantami,
Signore, della tua Chiesa, insegnandomi a sognarla libera e pura come la
comunità apostolica dalla quale si abbevera ancora di "acqua zampillante
vita eterna": raccolta attorno alla Tua Parola, intessuta di rapporti
fraterni, coraggiosa nella effettiva comunione dei beni, aperta al nuovo,
intensamente celebrante il Mistero dei tuo Corpo e del tuo Sangue.
Fammi tuttavia
attento a tutta la preziosa tradizione della tua Chiesa, ricca di Santi noti e
sconosciuti. Variegata incarnazione dello stesso Vangelo nel mutevole
alternarsi dei tempi.
Ricordando i
Santi, fammi attento a quanti nella Tua Chiesa vivono oggi con cuore
palpitante, maniche rimboccate e orecchio teso all'urlo muto di questa società
sazia e disperata, gaudente e feroce, scientifica e disumana, libertaria e
schiavizzante, sognante e materialista.