Cecità: non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere
C > Cecità
Mt 13,13: "parlo in
parabole perchè vedendo non vedano".
Davvero,
Signore, non c'è peggior cieco di chi non voleva vedere: e quello sono io!
Purtroppo troppo spesso vedo troppo tardi!
Quella volta
che dopo l'incidente mi sono dovuto fermare a casa, e il mondo ha continuato a
girare lo stesso: non ho voluto capire che avrei potuto fermarmi a riflettere
un giorno anche senza finire all'ospedale!
Quella volta
che mi è venuta a parlare una persona che non mi parlava mai. Ma io non ho
capito che la volta seguente avrei potuto essere io a fare il primo passo.
Quella volta
che la nuova legislazione fiscale mi ha improvvisamente aumentato l'imponibile.
Ma io non ho capito che mia moglie mi diceva da tempo che avremmo potuto
fissare una percentuale mensile per i missionari senza andare in fallimento.
Quella volta
che mi sono arrivati in casa quei parenti lontani ed è stata tanta festa anche
se quasi non ci conoscevamo. Ma io non ho voluto capire che mio figlio aveva
ragione nel dire che potevamo prendere in affidamento un bambino sconosciuto,
che il posto in casa c'era.
Quella volta che mi sono lasciato trascinare a quel "deserto",
tutto il giorno davanti alla Bibbia e all'Eucarestia, e poi mi sono accorto che
alla sera mia moglie era diventata proprio più bella! Ma io non ho voluto
capire che più bello lo ero diventato anzitutto io, capace di guardarla con
quei miei occhi ripuliti!
Quella volta
che ho assistito mia madre, con il cuore in subbuglio sul letto d'ospedale,
prima di ricevere da lei quel bacio che sarebbe stato l'ultimo. E ho sentito il
rimpianto di non averla abbracciata più spesso prima. Ma io non volevo capire
che questi miei 100 anni passano veloci e non tornano mai più!
Signore Gesù!
Mettimi accanto persone sapienti e amabili. Se non so ascoltare Te possa io
almeno per amor loro ascoltare la loro parola, eco della Tua, finché sono in
tempo!