Malattia: pregando (Is38)
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Is. 38,17: "La mia infermità si è cambiata in salvezza".
Grazie perchè di questa sofferenza che per il mondo è solo spazzatura, tu ne hai fatto INVECE CONCIME capace di fiorire nel giardino del mondo fiori che altrimenti non sarebbero mai sbocciati. Grazie, Signore, perché il momento difficile e prezioso della malattia mi ha insegnato a parlarTi, a scoprire NELLA PREGHIERA il respiro necessario della mia anima, a cercare nel Tuo volto gli occhi che più di tutti potevano leggermi e capirmi.
Grazie perchè a me per il quale non sembra esserci posto in questo mondo di giovani, sani, belli, efficienti, Tu invece hai dato UN POSTO, e un posto privilegiato, accanto alla Tua croce, dirimpetto alla tomba vuota della Tua resurrezione. So che servo a questo mondo anche se questo mondo non me lo volesse mai riconoscere: io ho un posto nel Tuo cuore!
Grazie perchè a me così vinto nel mio corpo hai maturato uno sguardo così profondo per "VEDERMI L'ANIMA" immortale. Quando la mia carne si infiacca e la mia pelle appassisce, ecco che li riconosco fragile involucro di un'anima immortale.
Grazie perchè le travolgenti passioni e i vorticosi abbracci dei miei amori hanno lasciato il posto ad un TOCCARE DISCRETO, pudico, venerante, dei nostri corpi, capaci adesso di impensate, profondissime comunioni.
Grazie per quelli che mi vengono incontro non solo per aiutarmi, ma per essere aiutati da me, per scoprire il SENSO DELLA PROPRIA VITA sana e sportiva alla cattedra della mia vita malata e immobile, per capire che, in qualunque situazione, soltanto l'Amore conta!
Grazie perchè mi hai messo in mano la bilancia della verità per capire chi davvero voleva bene a me e non AI MIEI DONI, ora che sembro non poterne più offrire. Ma grazie di più ancora quando suggerisci al mio cuore di amare soprattutto chi adesso, così, non mi ama più!
Grazie perchè la Tua Parola parla al mio cuore: chi crede in me ha la vita eterna. Così mi sono avvicinato al disperante pensiero di un mio prossimo addio a questo mondo come ad UN ARRIVEDERCI a quelle persone cui sarei presto andato a preparare un posto.
Grazie, Signore, perchè hai promesso a questo nostro corpo, trasparenza e velo al;contempo del mio cuore, tabernacolo misterioso della Tua presenza, che non si consumerà per sempre come cenere al vento, ma è atteso nell'ABBRACCIO TENERISSIMO dell'Amore Tuo e di tutti nella casa che ci hai preparato nel Tuo Cielo!
Grazie perchè mi hai messo in cuore un'imprevedibile, impaziente VOGLIA di CIELO: non è fuga dallo strazio che mi opprime, ma pienezza di quelle gioie che tuttavia ricordo con affannoso entusiasmo. Ne scopro soltanto adesso il limite ristretto, le vivo soltanto adesso come anticipo e simbolo di quella gioia definitiva e universale del Tuo Cielo che fin d'ora profuma questa mia terra trafitta!
Insegnami a dirti, con il vecchio Giobbe: "Dio ha dato, Dio ha tolto, benedetto sempre il nome del Signore!".
Insegnami a dirTi, dal mio cuore sanguinante: "GRAZIE, SIGNORE, PERCHE' SONO MALATO".