Parola: del Seminatore
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Mt 13,1-23: "Un contadino andò a seminare"
Grazie Gesù, per questo Seminatore che non fa come farei io. Grazie, Signore, perchè così sono sicuro che ti sei ricordato anche di me, terra sassosa!
Grazie, Signore, perchè mi insegni a fare altrettanto, senza selezionare i buoni dai cattivi, i degni dagli indegni della tua Parola, fiducioso nella tua capacità di socchiudere il loro cuore più che nella mia capacità di sfondarlo!
Insegnami a spargere senza calcolo del "profitto" per il Regno. A spargere a piene mani il buon seme testimoniando il gusto per la finezza interiore, in un mondo di superficiali.
Il gusto della gratuità in un mondo di affaristi, il gusto del candore, in un mondo di astuti, il gusto della tenerezza in un mondo di maniaci sessuali, il gusto della ricerca spirituale, in un mondo di "toccare per credere", il gusto dell'ascolto silenzioso, in un mondo di fracassoni.
Il gusto dell'ultimo posto, in un mondo di arrivisti, il gusto della profondità dei rapporti, in un mondo schiavo dell'immagine, il gusto per gli Ultimi, in un mondo che sembra fatto solo per i vincenti. Insegnami ad invidiare questo buon Seminatore che non perde tempo a controllare il rendimento: è contento di essere stato fedele al comando di seminare e questo gli basta!
Infondi anche in me, Signore, la passione missionaria della tua Parola: non permettere che io conservi in cuore il tesoro del Vangelo come un pesce Findus nel freezer. Anzi, incendiami il cuore, fammi scottare le mani.
Agita il mio cuore di palpitante trepidazione, dopo aver presentato il tesoro della tua Parola a quelli che amo di più, nel timore di vedere sotterrare e dimenticare il talento.
Ma insegnami tuttavia a trovare la mia pace non nel risultato della produzione, ma nella fedeltà alla tua chiamata: tu mi vuoi fedele, senza pretendermi efficace!