Sterilità: di cuore - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Sterilità: di cuore

S
Lc 13,6: "Questo fico non fa frutti: taglialo".
Scampami dalla sventura di pensare di avere tanto tempo dall'inganno di considerarmi immortale! Fammi premura, Signore: ch'io non possa sopportarmi quest'anno così uguale all'anno scorso: irascibile, pigro, goloso, apatico nella preghiera, ingordo di sesso, arido nei sentimenti come l'anno scorso.
Signore Gesù! Che tristezza quando mi scopro così assomigliante al fico sterile del Vangelo! Mi sento proprio un po' uno qualunque! Mi sento Signore, come una persona delle tante che vive per lavorare, mangiare, dormire e coccolarsi nella propria famiglia...
Invece, guardandoti, Signore, sento dentro che Tu hai messo nelle mie radici tutto l'alimento per diventare una di quelle persone appassionate ed appassionanti, innamorate di Te, della vita, degli Ultimi, sfolgorante di bellezza interiore dai loro occhi, come Tu da sempre mi sogni!
Concedimi allora di aver paura di Te! Paura di essere sradicato come il fico sterile! Paura e disagio come chi si accorge di stare al mondo rubando agli altri l'aria che respira.
Mandami gente che prima mi metta paura per la pigrizia, la banalità, la comodità del mio "tran-tran" e poi mi testimoni con la sua pazienza verso di me che la pazienza di Dio può aspettare fmo a far fiorire le pesche dal cespuglio di rovi che io sono!
Dammi la paura di Te "il santo timor di Dio". La paura di essere tagliato in fretta, di morire domani perchè fmo ad oggi ho succhiato il terreno per fare solo foglie di ambizione e spine di malignità. La paura che altri possano far più di me fruttare tutte le occasioni che ho avuto e che ho!
Donami la paura di Te, la paura di non fare a tempo a farTi contento. Donami anzi la paura di non essere abbastanza davvero contento io, che poi è il vero modo di fare contento Te!
Salvami, Signore, da ogni "passa-tempo"! Insegnami la fedeltà all'esame di coscienza quotidiano sull'uso del mio tempo nel "fare" l'essenziale, anziché inseguire vorticosamente il secondario.
Concedimi di usare ogni quarto d'ora di questi miei pochissimi 100 anni come se fosse l'ultimo quarto d'ora della mia vita!
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