Intimità: con Gesù - L'alfabeto dell'anima di don Prospero

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L'alfabeto dell'anima
di don Prospero Bonzani
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Intimità: con Gesù

I > Intimità
Mt. 25,37: "Quando mai ti abbiamo riconosciuto a amato....".
Incantami degli incantati di te, Signore: quando chiudono le palpebre per sognare il tuo volto il loro volto si illumina e quando aprono i loro occhi, ecco che diventano occhi illuminanti.
Conducimi, Signore, sulle vie impervie dell'intimità solitaria con te, della prolungata, amorevole immobilità davanti al tuo Pane spezzato, davanti al Libro della Tua Parola aperto per me.
Liberami, Signore, dallo spettro della cordialità quotidiana nei miei rapporti di sempre, a cominciare dalla mia famiglia: incantami invece di quei contatti d'anima tra coloro che si amano, allor quando l'intimità con l'Invisibile che sei tu mi allena all'intimità con l'invisibile del cuore di chi amo.
Dissipa l'equivoco di dover fare cose grandi per essere grande: insegnami a diventare grande operando con amore grandissimo nelle cose piccolissime.
Conducimi, Signore, a riconoscerti mentre mi aspettavi personalmente nascosto nel volto dei "Mai abbracciati" di questo mondo.
Spingimi oltre la soglia dell'amorevole servizio, fin verso l'esperienza di personale intimità, di fedele Amicizia, di per fede svelato riconoscimento di tutti quei Gesù che l'Apostolo Matteo mi indicava presenti nel volto degli Ultimi: "ero... ero... ero... ero... ero Io!
Non permettere che io li riconosca e li ami "nel mucchio", senza lasciarmi incantare dall'intimità personale, pagata e pur appagante, con ciascuno di essi, uno per volta, come ciascuno di noi domanda di essere amato per davvero, uno per volta, dagli altri e da Te.
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